Il Rosario recitato presso la Cappella delle Apparizioni, con migliaia di fiammelle accese che, portate tra le mani dai fedeli, illuminano la sera fresca e serena sulla spianata del Santuario di Fatima. Così i 350 pellegrini della Diocesi di Milano, confusi a piccoli gruppi con i loro sacerdoti, tra centinaia di altri provenienti da ogni parte del mondo, hanno pregato nella prima sera delle tre giornate che, con la guida dell’Arcivescovo, li vede riuniti nella cittadina portoghese. Molti i momenti di riflessione e di preghiera previsti per gli ambrosiani che, pur compiendo percorsi differenti, prendono parte coralmente a questo pellegrinaggio, definito appunto “modulare” e molto atteso.
Al di là della sosta imposta dalla pandemia, si potrebbe dire atteso da molti anni, considerato che è il primo promosso a livello diocesano dai tempi del cardinale Martini. Ed è quindi con ulteriore emozione – espressa apertamente da molti di loro anche durante le tappe di trasferimento – che i partecipanti vivono il pellegrinaggio, avendo programmato anche una sosta a Santiago di Compostela, dove già in agosto, hanno compiuto il loro cammino i giovani 18-30enni, sempre accompagnati da monsignor Delpini, in occasione dell’anno giacobeo.
Il “nostro” vescovo Mario gli ambrosiani, camminando e pregando, l’hanno incontrato presso la Cappella, anche lui semplice fedele tra i fedeli, facendoglisi affettuosamente intorno al termine della fiaccolata, e dandosi appuntamento nella Messa da lui presieduta che, sempre presso la Cappella, apre la seconda giornata, nella quale si svolgeranno anche la Via Crucis, un momento di confronto dedicato ai soli pellegrini diocesani, e, come tradizione, ancora il Rosario e la fiaccolata.
Molte le suggestioni che hanno mosso i pellegrini verso Fatima, il cui messaggio – nato durante la Prima Guerra Mondiale, in un momento di tragedia bellica – indica la speranza e l’affidamento a Maria di un mondo ferito, che tanto può somigliare a quello di oggi. Senza dimenticare, naturalmente, che proprio in Portogallo, a Lisbona, dall’1 al 6 agosto si celebrerà la Gmg, con il coinvolgimento delle attività del Santuario.
Insomma, un pellegrinaggio da sperimentare insieme nell’intensità della preghiera non certo come «turisti della fede», come raccomanda il Papa, ma chiedendosi, secondo quanto ha già sottolineato il Vescovo parlando ai giovani ambrosiani a Santiago, «cosa riporteremo nella nostra vita ordinaria tornando alle proprie case, per non sciupare nella banalità ciò che si è ricevuto nella speranza e nella grazia».
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