Prenderà il via venerdì 12 marzo il corso di formazione alla politica dedicata alle donne, promosso dalle Acli Milanesi.
«Sin dalla fondazione la nostra associazione – spiega la responsabile del Coordinamento donne, Giuseppina Mariani – ha coltivato una sensibilità alle dimensioni di genere. Ferdinando Storchi, successore di Achille Grandi alla presidenza nazionale delle Acli nel 1974 affermava: “Noi desideriamo che la partecipazione della donna alla vita organizzativa e sociale delle Acli sia la più larga possibile e si svolga in accordo pieno con quella dei lavoratori, giacché è evidente che la realtà non ci permette di scindere questo mondo del lavoro, che è unitario e solidale, per creare come due entità distinte, i lavoratori da una parte e le lavoratrici dall’altra”. Purtroppo però le tematiche femminili appaiono alle donne giovani e anche alle meno giovani, lontane e forse anacronistiche, di sapore vetero-femminista, con una eccessiva distinzione di generi».
Le Acli milanesi hanno registrato nell’ultimo periodo un generale disinteresse in particolare delle giovani generazioni ai temi delle pari opportunità, in un momento in cui invece appare necessario ribadire il valore della presenza femminile nella società soprattutto in questo periodo di crisi.
«Oggi in Italia l’equità è diventata la battaglia di un genere per un genere – afferma la responsabile del Coordinamento donne, illustrando i motivi che hanno portato all’ideazione del corso di formazione -. Non un traguardo politico, economico, sociale che renderebbe migliore il nostro universo condiviso. La presenza di un maggior numero di donne al governo delle istituzioni potrebbe consentire una maggiore rappresentazione delle istanze sociali e della famiglia e delle fasce più deboli. Il condizionale è d’obbligo perché, evidentemente, di per sé non basta essere donna per fare una politica espressione del punto di vista femminile, portatrice di novità e di aperture inedite».
Per le donne delle Acli la formazione politica è intesa non solo come capacità di intraprendere e guidare la società, ma anche come partecipazione civica che può fare la differenza. «L’obiettivo del percorso – spiega ancora Giuseppina Mariani – è quello di far vivere un’esperienza di empowerment alle donne, in modo da renderle consapevoli delle loro capacità, utili a diventare agenti di cambiamento nel loro territorio, nella loro comunità, nelle loro scuole, nel loro paese».
Gli incontri online, cinque da marzo ad aprile (per partecipare scrivere a donne@aclimilano.com, indicando nome, cognome e indirizzo e-mail) saranno aperti a tutti, ma si rivolgeranno in particolare alle donne che desiderano ripensarsi sia nel loro ruolo lavorativo, sia nella loro valenza sociale: vedranno la partecipazione, tra le altre, di Alessia Mosca, Lia Quartapelle, Eliana di Caro e Paola Vacchina. «Nel nostro percorso insisteremo su parole chiave come coraggio, democrazia, lavoro di squadra, istruzione, leadership, parità di genere, innovazione – sottolinea Mariani -. Parole che esprimono positività e che non vogliono più descrivere la donna solo come ‘vittima’ della società, ma come motore attivo del suo cambiamento. Per tutto il ciclo di incontri saremo guidate e aiutate dalla professoressa Elena Riva, docente di Storia moderna all’Università Cattolica del Sacro Cuore».