L’esperienza personale compiuta anche durante periodi complessi come quello della guerra e di relazioni internazionali caratterizzate da forti tensioni, una riflessione teologica molto approfondita e poi naturalmente «l’ispirazione di Dio per proclamare vie di pace»: tutto questo è confluito nel magistero di San Giovanni XXIII e soprattutto nell’encliclica Pacem in terris (promulgata esattamente sessant’anni fa). Lo sostiene l’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, in una videointervista rilasciata a margine del convegno su «San Giovanni XXIII Papa Patrono dell’Esercito Italiano», che il Comando Militare Esercito – Lombardia ha organizzato questa mattina a Palazzo Cusani a Milano. La pubblichiamo qui sotto.
«Giovanni XXIII è stato testimone di pace anche in epoche in cui solo la violenza sembrava poter offrire soluzioni», afferma l’Arcivescovo, che a proposito della proclamazione di papa Roncalli quale Patrono dell’Esercito precisa: «Un Patrono per proteggere dalle tentazioni di avvalersi dell’uso della forza».
Nel convegno monsignor Delpini ha trattato de «La spiritualità di San Giovanni XXIII Papa» (vedi qui il suo intervento).
L’iniziativa è stata introdotta dal generale Alfonso Miro, Comandante del Cme. Successivamente sono intervenuti monsignor Angelo Frigerio, Ordinario Militare Onorario (su «Patrono dell’Esercito Italiano – Cronologia e Motivazione della scelta») e Luigi Cuomo, ricercatore amatoriale (su «Angelo Roncalli – Cronologia della vita»).