«C’è il desiderio di “superare le distanze”, sia tra pubblico e privato, sia attraverso un dialogo aperto e costruttivo tra tutte le realtà socialmente attive presenti sul territorio, ricco anche nei Comuni più piccoli di numerose realtà associative, di iniziative spesso purtroppo scarsamente conosciute, quindi ancora poco valorizzate, che potrebbero a loro volta innescare processi virtuosi di crescita a favore di tutti». Monsignor Eros Monti, direttore di Villa Cagnola, sottolinea l’impatto che il Discorso alla città ha avuto nella zona di Varese. Sabato 16 febbraio, dalle 10 alle 12.30, l’Arcivescovo monsignor Mario Delpini incontrerà a Gazzada gli impegnati nell’ambito sociale e politico in quella zona.
Dal Discorso alla città emerge una critica al populismo imperante: l’Arcivescovo parla di tornare a pensare, alla ragionevolezza, alla riflessione. Come valuta questo?
Lo vedo come un grande, forte invito a superare anzitutto alcuni difetti comuni del dibattito politico abituale, come le espressioni a effetto dettate da emotività, rabbia, spirito di rivendicazione, paura, che trovano facile consenso, ma non smuovono nulla. Alimentano infatti atteggiamenti di superficialità, perché basate su luoghi comuni, non su una conoscenza obiettiva dei problemi, su una loro adeguata comprensione, su una riflessione appunto, cui ci richiama con forza l’Arcivescovo. Lo vedo poi come un forte incoraggiamento a valorizzare risorse e luoghi di pensiero di cui già disponiamo. Non ci mancano docenti, universitari e non, di alta competenza che potrebbero interagire meglio con il mondo della politica e con il settore pubblico. Come pure disponiamo di figure professionali, imprenditoriali, di grande esperienza e impegno sociale e culturale, che basterebbe saper attivare con opportunità, mettendo al primo posto competenza e volontà di raggiungere obiettivi alti come il bene comune del Paese in un contesto di sempre maggiore unione tra i popoli, non cavalcando particolarismi e interessi di parte dettati da miopi calcoli preelettorali.
L’Arcivescovo incontrerà gli impegnati nel sociale e nel politico. Quali sono le loro attese in un contesto politico–culturale come quello della zona di Varese?
A livello generale è stata colta grande sintonia con i contenuti e le prospettive richiamati dall’Arcivescovo nel suo ultimo Discorso alla città. Per quanti fanno riferimento alla comunità cristiana, inoltre, la loro prima esigenza è di non rimanere isolati rispetto a essa, cioè di poter coltivare un rapporto continuativo, costruttivo e approfondito al suo interno, anche tra credenti collocati in schieramenti diversi.
A Gazzada avete organizzato per il secondo anno una scuola di formazione. Come stanno rispondendo i giovani a queste proposte?
I giovani ci stanno dando testimonianza di autentico interesse per la buona causa delle nostre realtà sociali, di volontà di costruire con competenza e serietà il futuro. Sono attratti da chi presenta loro motivazioni, contenuti e argomenti persuasivi, come pure testimonianze efficaci, in cui sanno di poter trovare punti di riferimento significativi e non soltanto emotivi. Ovviamente, occorre tenere alta la proposta nei loro confronti, attivandoli e creando occasioni in cui possano esprimersi e confrontarsi».
Villa Cagnola è molto attenta al tema dell’Europa. Quale sarà il suo contributo per approfondire le rilevanti questioni in gioco in vista delle elezioni europee?
Il contributo di Villa Cagnola all’Europa proviene da lontano, dalle intuizioni del cardinale Montini al progetto di studio attivato a suo tempo da monsignor Carlo Colombo di una “Storia religiosa dei popoli europei”, completato poi con le pubblicazioni inerenti all’area mediterranea, e che adesso si va estendendo ad altre aree della mondialità, con cui saremo in sempre maggior contatto e di cui desideriamo studiare in particolare le radici religiose e culturali. Al presente, abbiamo proposto venerdì un incontro con padre Riggio di Aggiornamenti sociali su “Cittadini europei tra globalizzazione e localizzazione” e, ad aprile, terremo un convegno su “Cristianesimo e futuro dei popoli europei”, a più voci, di cui daremo notizia prossimamente. Ovviamente, la partecipazione è aperta a tutti». (p.n.)