Nella penultima giornata trascorsa in Perù, l’Arcivescovo e i suoi compagni di viaggio hanno concelebrato una Messa nella Cattedrale di Huacho, durante la quale il Vescovo locale, monsignor Antonio Santarsiero, ha consegnato in omaggio a monsignor Delpini un quadro di Santa Rosa. Nell’omelia il Vescovo ha invitato ad ascoltare la Parola di Dio, ad aver fiducia nella Parola e ad agire secondo la Parola.
L’ultima tappa del viaggio, invece, è stata a Sayán, cittadina a 50 chilometri da Huacho, chiamata «luogo dell’eterno sole» per il suo clima particolare e raggiunta risalendo il rio Huaura. A Sayán c’è la parrocchia di San Gerolamo, dove furono parroci due fidei donum ambrosiani: prima don Ezio Borsani e poi don Vittorio Ferrari, morto qui (leggi la notizia della sua morte).
Alla vigilia dell’arrivo del gruppo ambrosiano le spoglie di don Vittorio sono state traslate dal cimitero locale e nella notte sono state vegliate nella chiesa di San Gerolamo. Nella mattinata, in una solenne celebrazione a cui è stato invitato il clero di tutta la diocesi, sono state inumate nella chiesa.
![](https://www.chiesadimilano.it/wp-content/uploads/sites/83/2024/07/IMG-20240725-WA0038.jpg)
Nella sua omelia monsignor Delpini ha ricordato don Vittorio come il primo sacerdote che ottiene l’onore di essere sepolto in una chiesa della diocesi di Huacho. E riferendosi a lui ha espresso tre sentimenti, come riferisce don Ambrogio Cortesi, a sua volta già fidei donum in Perù.
Il primo è l’incanto davanti all’opera di Dio: «Egli si serve anche della nostra debolezza, trasformò un uomo già infermo come don Vittorio in una sua rivelazione».
Il secondo sentimento è l’affetto: «Amiamo don Vittorio perché lui amò ciascuno di noi, diventando sorriso, carezza di Dio, consolazione. Gesù chiede di praticare il suo amore».
Il terzo è la ricerca: «Padre Vittorio aveva sempre un quadernino per annotare le parole che ascoltava, come un frammento del mistero di Gesù I discepoli missionari devono annunciarlo, ma prima di tutto cercarlo, perché lo amano e vogliono conoscerlo».
Al termine della Messa l’Arcivescovo ha benedetto la sepoltura di don Vittorio nell’altare dedicato a Cristo Risorto e ha consegnato una targa che ricorda don Vittorio con le parole di Gesù: «Bene, servo buono e fedele». Dal canto suo il sindaco di Sayán ha presentato il decreto municipale di riconoscenza a don Vittorio.