Questo pomeriggio l’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, si è recato in visita al cantiere della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano (via Brunetti 5), dove da settant’anni i marmisti restaurano o sostituiscono i manufatti che fanno parte del complesso ornamentale della Cattedrale. Monsignor Delpini ha seguito con interesse i lavori in corso e ascoltato con attenzione le spiegazioni degli operatori circa il funzionamento dei loro strumenti e le caratteristiche di alcuni interventi.
Gli addetti, diretti dall’ingegner Francesco Canali, sono una ventina: una quindicina i pezzi quotidianamente in lavorazione. Un tempo tutto veniva eseguito a mano, oggi il cantiere è dotato di tre frese sofisticate. «Tuttavia – precisa l’ingegner Canali -, il fiore all’occhiello è la manualità, perché nessuna macchina riuscirà mai a riprodurre la ricchezza degli ornati, delle pieghe, delle volute marmoree. Ovviamente lo sforzo è quello di migliorare il più possibile, in linea con il progresso tecnologico e normativo. L’essenza del nostro lavoro è il prenderci cura della Cattedrale confrontandosi con lo scorrere del tempo».
Tra i lavori più significativi il capocantiere Gino Giacomelli, in servizio da 24 anni, ricorda in modo particolare «il restauro della facciata, durato cinque anni e che ha interessato migliaia di mq di intervento, e quello della guglia maggiore».