«Vorrei farmi compagno di strada di ciascuno, umilmente certo che i credenti sono a loro agio nella società plurale. Non profeti di sventura, ma testimoni e tenaci edificatori di vita buona»: inizia così la riflessione del cardinale Angelo Scola nel Messaggio scritto per l’estate 2012 nella sua veste di presidente della Conferenza Episcopale Lombarda.
L’Arcivescovo riprende alcune suggestioni del VII Incontro mondiale delle Famiglie a Milano: «I temi trattati… ci hanno offerto una straordinaria occasione per riscoprire l’unità della persona in se stessa, nel suo rapporto con gli altri e in quello con Dio, in una circolarità che vede il lavoro e il tempo libero non come antagonisti, ma piuttosto come alleati necessari l’uno all’altro».
Le vacanze offrono l’occasione per «una speciale cura delle relazioni», per esempio «dando maggior spazio all’ascolto della Parola di Dio e condividendo la vita altrui, in particolare quella di quanti sono nel bisogno»: a questo proposito il Cardinale ricorda «il dolore e le incertezze di tanti nostri fratelli colpiti dal recente terremoto anche nella nostra regione. Insieme a una speciale preghiera, offriamo loro tutte quelle forme di solidarietà che l’inesauribile inventiva della carità saprà trovare».
Ma la vacanza può anche diventare «occasione gioiosa di trasmissione della fede in famiglia, tra le mura domestiche come nei luoghi di villeggiatura». In questo senso l’Arcivescovo propone quindi alcuni passaggi sul tempo libero, la festa e il riposo tratti dai discorsi pronunciati da Benedetto XVI a Milano, in occasione dell’Incontro mondiale delle Famiglie (in piazza Duomo, a San Siro, durante la Festa delle Testimonianze e nella celebrazione eucaristica conclusiva a Bresso): «Essi sono sorgente di confronto e di conforto».