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Sirio 16 - 22 dicembre 2024
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Fom

L’Arcivescovo invita gli adolescenti in sette luoghi significativi di Milano

Tra novembre e dicembre i primi tre appuntamenti: alla Centrale dell’Acqua, al Museo di Scienze antropologiche e al Banco alimentare. I luoghi scelti in vista del Giubileo per il loro legame simbolico con le opere di misericordia corporale

7 Novembre 2024
Delpini adolescenti Shoah

Torna per il secondo anno «L’Arcivescovo vi invita…», un’iniziativa con cui monsignor Mario Delpini propone agli adolescenti che frequentano gli oratori ambrosiani (ragazzi e ragazze tra i 14 e i 16 anni) di scoprire insieme a lui alcuni luoghi significativi della città di Milano e dell’hinterland per riconoscere in essi “segni di speranza”.

A partire da novembre e fino ad aprile 2025 sono in programma sette incontri che hanno anche l’obiettivo di preparare gli adolescenti all’ormai imminente Giubileo, mettendo al centro il tema dell’anno santo, «Pellegrini di speranza». Sette incontri, tante quante sono le opere di misericordia corporale della tradizione cristiana, che in ogni Giubileo i credenti sono chiamati a riscoprire e attualizzare nel proprio contesto storico.

Dare da bere agli assetati

Il primo appuntamento è fissato per lunedì 11 novembre, tra le 19 e le 21, alla Centrale dell’acqua di Milano (piazza Diocleziano 5), dove – collegandosi all’esortazione evangelica del «dare da bere agli assetati» – si rifletterà sulla responsabilità di adottare pratiche sostenibili per il ciclo dell’acqua e sulle difficoltà di accesso a questo bene essenziale. Durante l’incontro, a cui parteciperà Simone Dragone, presidente di MM SpA, porteranno la loro testimonianza i Missionari Comboniani, a cui è affidata la comunità parrocchiale di San Giovanni Crisostomo di Milano, che racconteranno della loro esperienza in Africa, dove spesso l’acqua non è un bene immediatamente accessibile.

Seppellire i morti

Il 25 novembre, sempre tra le 19 e le 21, l’appuntamento è al Musa (Museo universitario delle scienze antropologiche, mediche e forensi per i diritti umani, via Ponzio 7): attualizzando il gesto del «seppellire i morti», i ragazzi coinvolti rifletteranno insieme all’Arcivescovo sull’importanza di riconoscere la dignità di ogni persona, anche dopo la morte. In questo secondo appuntamento ad accogliere i giovani e monsignor Delpini sarà la professoressa Cristina Cattaneo, docente di Medicina legale all’Università degli Studi di Milano, che si è spesa con il suo lavoro per dare un volto e quindi una dignità ai migranti morti in mare.

Dare da mangiare agli affamati

Infine, il 9 dicembre, nello stesso orario, si terrà un incontro al magazzino del Banco alimentare a Muggiò (via Giovanni XXIII 17) che si concentrerà sulle diverse sfaccettature che oggi implica il «dare da mangiare agli affamati» attraverso gesti concreti di solidarietà. A questo appuntamento saranno anche presenti il presidente della Fondazione Banco Alimentare, Giovanni Bruno, e il presidente dell’Associazione Banco Alimentare della Lombardia “Danilo Fossati”, Dario Boggio Marzet.

Gli altri quattro incontri si terranno il 10 febbraio, il 24 febbraio, il 17 marzo e il 7 aprile in luoghi che verranno comunicati successivamente.

Pellegrini di speranza

«L’Arcivescovo – spiega don Stefano Guidi, direttore della Fom (Fondazione Oratori Milanesi) – ha deciso di rinnovare il suo invito ai nostri adolescenti, diventando con loro “pellegrino di speranza” sulle strade della nostra Diocesi. A significare l’importanza di questo invito gli appuntamenti de “L’Arcivescovo vi invita…” sono più che raddoppiati rispetto allo scorso anno, quando è partita questa iniziativa, visitando con gli adolescenti luoghi significativi come il Memoriale della Shoah al Binario 21 e il Giardino dei Giusti di Milano. Quest’anno l’Arcivescovo invita gli adolescenti a vivere con lui un percorso di scoperta delle esperienze di speranza che animano la nostra società, individuando tappe nelle quali si risponde oggi alla provocazione del Vangelo. Per scoprire con i nostri adolescenti che, laddove troviamo una sofferenza o una fatica, buona parte delle energie per affrontarla e superarla sono dentro di noi, e che siamo chiamati a portare un segno di speranza proprio nelle situazioni di maggiore disperazione».