Raccogliamo volentieri la richiesta che Papa Francesco non cessa di rivolgere a tutti: «Pregate per me». E noi con affetto ricordiamo il Santo Padre ogni giorno, nella preghiera eucaristica e nella preghiera personale.
La ricorrenza del decimo anniversario della sua elevazione al Sommo Pontificato (13 marzo 2013) diventa occasione per una preghiera particolarmente intensa. Ma anche per approfondire la riconoscenza e la riflessione.
Vorrei invitare tutti i fedeli a sostare un poco per rispondere con sincerità e semplicità a questa domanda: «Che cosa sta dicendo lo Spirito Santo alla Chiesa di questo nostro tempo attraverso il ministero di Papa Francesco? Che cosa sta dicendo a me personalmente attraverso di lui? E alla mia comunità?». Credo che non sia difficile ricordare quell’espressione, quell’immagine, quel gesto che ha particolarmente commosso, edificato, illuminato la sensibilità, le domande, la ricerca di ciascuno.
Naturalmente è bene lasciarsi anzitutto ispirare dai suoi grandi scritti, in particolare da Evangelii Gaudium. Ma sappiamo che il Santo Padre ha anche il dono di trovare in ogni circostanza immagini incisive e parole che diventano sintesi efficaci, provocatorie, folgoranti per aiutare il cammino della Chiesa e di ognuno di noi.
In occasione dell’anniversario dell’avvio del suo Pontificato invito dunque a fare memoria di Papa Francesco con quel tributo di affetto e di gratitudine che cerca di rendere più intensa la comunione, più convinta la condivisione dell’essenziale del suo magistero, più lieto e fiducioso il procedere insieme.
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