Questa mattina l’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, insieme a una delegazione della Diocesi di Milano, è tornato per la terza volta quest’anno a fare visita agli operatori del Foody Mercato Agroalimentare Milano.
La visita di monsignor Delpini è iniziata alle 5 al Mercato Ittico, mantenendo la promessa fatta a quanti l’ultima volta lo avevano simpaticamente “rimproverato” perché era arrivato troppo tardi (alle 7.30) per loro che iniziano la loro giornata lavorativa nel cuore della notte. La visita poi è proseguita al Mercato Fiori e al Mercato Ortofrutticolo, dove l’Arcivescovo ha incontrato una rappresentanza delle diverse categorie dell’agroalimentare e ha tenuto un breve discorso conclusosi con una benedizione.
«Ringrazio molto dell’accoglienza e per questa possibilità di dire una parola di augurio per il Natale – ha esordito -. Una parola alla gente che lavora qui, che produce per questo posto, che organizza e gestisce queste strutture. Forse sono un po’ appartate rispetto a quello che si vede della città, però è quello di cui la città vive, mangia, gode: i prodotti della terra. Grazie a questo vostro lavoro. Quindi, sono venuto per dirvi grazie. Talvolta, il vostro lavoro ha delle fatiche che non tutti riescono a comprendere. Ma anche, credo, delle soddisfazioni che non tutti comprendono. Perché il lavoro fatto con le proprie mani, nel rispetto della terra, con l’attenzione alla qualità italiana del cibo, mi pare che possa essere un elemento di gratificazione importante».
«Però, sono venuto soprattutto per fare gli auguri di Natale – ha poi aggiunto -. Come voi sapete, Natale è il 25 di dicembre. Può cadere di lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica… Cioè, la nascita di Gesù è in un giorno qualsiasi. Come se volesse dire che vuole abitare in tutti i giorni qualsiasi. E poi, come si sa, Gesù non è nato a casa sua o in un palazzo accogliente predisposto per lui. È nato, potremmo dire, in un posto qualsiasi. Poiché lui vuole stare in tutti i posti qualsiasi che noi abitiamo. Ecco, il Figlio di Dio si è fatto Figlio dell’uomo non per essere cittadino di un certo paese, abitante di un certo palazzo, per vivere certi giorni; ma per essere presente tutti i giorni, in tutte le case, in tutti Paesi del mondo».
«Perciò sono qua – ha quindi sottolineato -. Questo luogo non è una chiesa, non è un palazzo. Sono qua dove si lavora, si ha la speranza di portare a buon frutto il lavoro compiuto. Dove la fatica dà il suo frutto, anche nel tempo che viviamo, coltiva insieme le sue speranze e le sue preoccupazioni. È la vita, in tutti i suoi aspetti: belli, brutti, faticosi, entusiasmanti, di rapporti buoni e talvolta un po’ tesi. È in questa vita che io voglio invocare la benedizione del Signore».
La scelta dell’Arcivescovo di tornare al Foody Mercato Agroalimentare non è casuale, in un anno in cui si vede aumentato il numero delle persone bisognose, che purtroppo allargano le file dalle varie Onlus e associazioni attive in città (nella seconda ondata pandemica sono aumentate del 45% le persone che sono ricorse agli Empori solidali della Caritas per fare la spesa). Monsignor Delpini riconosce ancora una volta il duro lavoro svolto da tutte le persone che quotidianamente operano nel Mercato e che garantiscono un servizio essenziale di approvvigionamento della Città e delle Province lombarde.
Il Foody Mercato Agroalimentare di Milano rappresenta un servizio di pubblica utilità essenziale per garantire l’approvvigionamento, la distribuzione, la sicurezza alimentare, la qualità e il controllo dei prezzi dei prodotti alimentari freschi (ortofrutticoli, ittici, carni, caseari e floricoli). Dal primo lockdown a oggi il Mercato non si è mai fermato; ha operato quotidianamente con una media giornaliera di presenze di circa 3500 persone tra grossisti agroalimentari, acquirenti, operatori di mercato e trasportatori per un totale di 300 giornate di apertura. Una città nella città, che ha affrontato l’emergenza con volontà e tenacia. Inoltre all’interno del Mercato operano diverse Onlus a cui i grossisti e i vari operatori donano derrate alimentari, preziosa risorsa per le persone più bisognose.
«L’Arcivescovo e la Diocesi di Milano ancora una volta hanno dimostrato una forte vicinanza – afferma Cesare Ferrero, Presidente di Sogemi -. Un gesto di grande attenzione verso tutti gli operatori del Mercato Agroalimentare, che in questo anno difficile hanno garantito una continuità operativa preziosa per l’approvvigionamento della Città. Un gesto di apprezzamento anche per le iniziative a sostegno delle categorie più fragili promosse da Sogemi, operatori, grossisti e produttori agricoli insieme al Comune».