Sono tanti gli ambiti che si ispirano alla santità di Carlo Borromeo. Ospedali e parrocchie, collegi e fondazioni, librerie e congregazioni lo hanno infatti come patrono onomastico. Egli fu asceta, mistico, omileta, caritatevole, uomo di governo. Esercitò queste virtù però da pellegrino. Le frequenti visite pastorali nelle parrocchie, le numerose processioni lungo l’intero anno liturgico, la promozione e la frequentazione dei Sacri Monti lo testimoniano con evidenza. Anche la propria agonia la visse «per strada». L’estremo viaggio, infatti, lo compì in barca, dal lago Maggiore a Milano.
Per tale motivo, il co-patrono ambrosiano è guida di un nuovo Cammino che prende spunto proprio dal tracciato acquatico attraverso il quale il Santo vescovo rientrò – tramite Naviglio, prima di morire – nel capoluogo lombardo. «La Via del Marmo, dalle cave di Candoglia al Duomo di Milano» è la denominazione dell’ultimo percorso, elaborato dalla Città Metropolitana di Milano e dal Consorzio Est Ticino Villoresi, con il sostegno della Veneranda Fabbrica del Duomo e dell’Arcidiocesi di Milano.
Questo itinerario turistico-culturale e religioso, finanziato da Regione Lombardia, offre la possibilità di sperimentare percorsi d’acqua, di conoscere testimonianze artistiche di diversa epoca, di incontrare una spiritualità di popolo.
Il progetto sarà presentato, in maniera diffusa, il 26 settembre presso le Cave di Candoglia (Vb); il 4 ottobre a Palazzo Isimbardi, a Milano; il 23 ottobre in Località Panperduto (Va). Il 12 dicembre, ancora a Milano, a Palazzo Isimbardi, si tireranno le somme dell’attività di promozione (vedi qui la locandina).
Info: https://www.cittametropolitana.mi.it/Cammini_metropolitani/Via_del_marmo/index.html