«Non è un pranzo delle famiglie povere, ma un momento conviviale e di solidarietà». Con queste parole don Roberto Davanzo precisa il senso del pranzo di solidarietà per 100 famiglie offerto oggi da Benedetto XVI e organizzato da Caritas Ambrosiana presso la mensa dell’Università Cattolica in via Necchi. Un pranzo per sottolineare i valori di accoglienza, apertura all’altro e aiuto reciproco.
Circa 300 i partecipanti, tra cui 148 bambini o adolescenti. Tra loro italiani colpiti dalla crisi, stranieri, rifugiati politici, rom, anziani soli e operatori che vivono giorno per giorno le difficoltà di queste persone. Alcune famiglie sono state invitate su segnalazione dei servizi di accoglienza nei diversi Decanati della città (il Gallaratese, per esempio, è presente con 17 ospiti, tra cui un disabile e un non vedente).
Le famiglie invitate sono state individuate anche dalle diverse realtà caritative presenti a Milano: Casa della Carità, Nocetum, Padri Somaschi, Comunità di Sant’Egidio, Siloe, Scarp de tenis, Senza dimora, Cascina don Massimo. Per don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità, la scelta non è stata facile: «Alla fine abbiamo scelto quelle famiglie con le quali abbiamo avuto un lungo percorso di conoscenza e aiuto».
La Comunità di Sant’Egidio è al tavolo con due donne cingalesi. Sono madre e figlia, arrivate recentemente a Milano per curare il marito e padre, gravemente malato. Dopo la sua morte hanno deciso di rimanere a Milano e sono state aiutate dalla Comunità. Pranzano anche famiglie di fresca emigrazione dalla Cina e dal Venezuela, oltre a un ragazzo solo che viveva per strada: ora anche lui è assistito dalla Comunità di Sant’Egidio.
Gloria Mari, di Nocetum, è al tavolo con una famiglia ucraina e una pakistana. «Ci ha colpito positivamente l’interesse che alcune famiglie musulmane hanno mostrato verso Family 2012», dice. La famiglia pakistana – tre figli piccoli – ha trovato rifugio politico nel nostro Paese. Anche Anna dall’Ucraina ha tre figli: con il marito italiano è stata sfrattata e momentaneamente accolta da Nocetum.
A sorpresa durante il pranzo è intervenuto anche il cardinale Ennio Antonelli, portando i saluti e la benedizione di Benedetto XVI. «La vera ricchezza – ha detto – sono le persone e le loro relazioni».