A un anno dal primo “speciale” dal titolo La scuola a casa– uscito nel pieno dell’ emergenza sanitaria e nel clima della solidarietà digitale – all’origine di tredici webinar erogati in modalità open per aiutare tanti insegnanti spiazzati dalla modalità imposte dall’Emergency Remote Teaching -, ecco un nuovo “speciale” promosso da «Essere a Scuola», la rivista diretta da Pier Cesare Rivoltella edita da Scholé (marchio dell’editrice Morcelliana).
«I contributi di questo nuovo numero speciale ripartono dai contenuti di quei webinar: li distillano, li rendono rigorosi come un webinar non può essere, li corredano di riferimenti bibliografici, li aggiornano all’oggi, sospesi come siamo tra la speranza che il vaccino rimetta finalmente tutto a posto e il sospetto che in molti di noi alberga che in fondo nulla sarà più come prima», scrive nell’editoriale il professor Rivoltella, che ha realizzato questo nuovo numero monografico valorizzando molti approfondimenti del Cremit – il Centro di ricerca sull’Educazione ai Media, all’Innovazione e alla Tecnologia da lui diretto presso l’Università Cattolica, dove è ordinario di Didattica e Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento.
Per il direttore e la redazione di «Essere a scuola», ancora una volta si tratta di favorire il confronto più ampio, motivo per il quale, grazie all’editore, il numero è disponibile in download gratuito. Molto si continua a scrivere sul significato di quanto è accaduto in conseguenza della pandemia nel mondo della scuola e del valore delle risposte all’emergenza come la didattica a distanza (per molti un surrogato della lezione, fruito con le stesse modalità dell’insegnamento frontale, per altri l’occasione per sperimentare le metodologie innovative dell’e-learning). Ma si continua a discutere pure sulle “lezioni” di questa crisi: sui modi di superarla – considerandola persino come un’opportunità – per ripartire prefigurando nuovi scenari e interventi. Insomma, va ripetendosi una domanda: la pandemia cosa ha insegnato davvero alla scuola del Belpaese?
«Credo che forse sia ancora troppo presto per questo tipo di bilanci o proiezioni e che spesso il dibattere su questi temi rischi di diventare sterile chiacchiera. Probabilmente quel che invece ci viene chiesto è l’intelligenza del qui e ora, lo stare nella crisi secondo il precetto del “presente di incarnazione” che impone all’insegnante di avere sempre le orecchie e gli occhi ben aperti, il cuore e la mente sorretti da una intenzione fortissima», osserva Rivoltella nella conclusione del suo editoriale, sviluppando poi alcuni spunti nel successivo articolo dal titolo La scuola e il digitale prima, durante e dopo l’emergenza.
Nel numero non pochi i contributi tutti da leggere in quella che ormai si sta affermando come una rivista leader nel settore dell’aggiornamento professionale per il Primo Ciclo di Istruzione. Segnaliamo: “L’ Eas, lezione Blended, in Didattica Digitale Integrata (DDI)“ di Enrica Bricchetto; “Tra scuola conservatrice e scuola democratica. Dal digitale passa la nostra idea di scuola” di Stefano Pasta; “Come gestire una lezione online. Attenzioni di metodo del docente-moderatore” di Serena Triacca; “Fare lezione. Il paradosso della DaD. Il video: protagonista o vittima?“ di Paolo Lipari; “ Ridurre la distanza: quali risorse per la scuola dell’infanzia” di Alessandro Sacchella; “Attivare la curiosità dei bambini nella scuola dell’infanzia” a cura di Laura Comaschi; ”Dalla parola al podcast” di Nicola Scognamiglio e Camilla Zabaglio; “Tempo e spazio nella DaD. Esperienze nella scuola secondaria di primo grado” di Alessandra Carenzio, Elisabetta Nanni e Federica Pilotti, “Ridurre la distanza: quali risorse per la scuola primaria” di Elena Valgolio; “Valorizzare i consumi mediali degli studenti” di Michele Marangi;” Sostenibilità della didattica digitale nella scuola dell’emergenza sanitaria” di Paolo Raviolo; ”Competenza digitale. Uno strumento per il curricolo della Media Literacy Education” di Elena Valgolio.