«Dio e l’uomo non sono i due estremi di un’opposizione: essi si cercano da sempre, perché Dio riconosce nell’uomo la propria immagine e l’uomo si riconosce solo guardando Dio». Nello Stadio “Artemio Franchi” gremito di fedeli, Papa Francesco ha concluso la sua visita pastorale a Firenze in occasione del 5° Convegno ecclesiale nazionale con una celebrazione eucaristica nella quale ha spiegato che «la Chiesa, come Gesù, vive in mezzo alla gente e per la gente». È questa, infatti, la condizione per «mantenere un sano contatto con la realtà»; è, anche, «l’unico modo per parlare ai cuori delle persone, toccando la loro esperienza quotidiana».
Nel contempo – ha aggiunto il Santo Padre – per poter vivere così, è necessario riconoscere sul volto di Gesù l’amore misericordioso di Dio; un volto che si riflette nella Parola, nei Sacramenti, nella comunione senza confini, nel povero.
«Non può esserci vera sapienza – ha concluso il Papa – se non nel legame a Cristo e nel servizio alla Chiesa: è questa la strada su cui incrociamo l’umanità e possiamo incontrarla con lo spirito del buon samaritano». Per questo «l’umanesimo ha avuto sempre il volto della carità» che rimane «eredità feconda per l’Italia intera».