Per la Quaresima di Fraternità 2019 il Servizio diocesano per la Pastorale missionaria e la Caritas Ambrosiana promuovono progetti di solidarietà e condivisione in Bosnia ed Erzegovina («A braccia aperte»), Kenya («Un tetto sicuro»), Perù («Amazzonia: mettiamo in moto la carità») e Siria («Allargare un asilo per mantenere la speranza».
Bosnia ed Erzegovina
LUOGO: Bihac
DESTINATARI: migranti
OBIETTIVI GENERALI: migliorare la qualità dei servizi offerti ai migranti accolti nei campi profughi in Bosnia ed Erzegovina.
CONTESTO. La rotta balcanica è ufficialmente chiusa dal marzo 2016, da quando l’accordo tra Ue e Turchia è entrato in vigore. In realtà, secondo i dati ufficiali, dall’inizio del 2018 si sono registrati circa 2 mila arrivi al mese, ma il numero reale è più elevato. Si tratta di famiglie in fuga da guerre e violenze nei loro Paesi d’origine (Siria, Afghanistan e Pakistan), che si dirigono verso la frontiera con la Croazia per cercare accoglienza nei Paesi dell’Unione Europea. Caritas Ambrosiana, grazie alla collaborazione con Caritas Italiana, Ipsia e il network Caritas in loco, ha sostenuto un programma di aiuti di emergenza in Croazia, in Macedonia e in Serbia, dove sta accompagnando Io sviluppo di numerosi interventi specifici. Le scarsissime risorse a disposizione, la mancanza di strutture di accoglienza e di distribuzione del cibo e di beni di prima necessità rende la situazione estremamente precaria. Per i bambini le lezioni a scuola sono interrotte. Nessun adulto può lavorare. Per ora la maggior parte dei migranti dispone solo di alloggi provvisori. Per cause strutturali, le condizioni igienico-sanitarie sono in continuo peggioramento sia a Bihac, sia a Velika Kladusa, e le poche organizzazioni umanitarie presenti non sono in grado di rispondere a tutti i bisogni presenti.
INTERVENTI: saranno acquistate attrezzature e utensili da cucina adeguati per la preparazione dei pasti (per almeno 1500 persone) e un chiosco per la distribuzione del the con uno spazio di socializzazione attrezzato.
IMPORTO PROGETTO: 20 mila euro
Kenya
LUOGO: Mombasa, Centro di accoglienza minori “Mahali Pa Usalama”
DESTINATARI: bambini ospiti del centro e membri dello staff
OBIETTIVI GENERALI: migliorare le condizioni abitative del centro.
CONTESTO. Mombasa, seconda città del Kenya e famosa meta turistica, si contraddistingue per i suoi contrasti: accanto a quartieri lussuosi e benestanti, proliferano baraccopoli e zone degradate, dove le famiglie vivono al di sotto della soglia di povertà. Questo genera talvolta problematiche sociali, quali abbandono, sfruttamento minorile, matrimoni precoci e violenze. II “Mahali Pa Usalama” è l’unico centro di accoglienza per minori vittime di abusi, violenze o dispute familiari a Mombasa. È stato fondato nel 2008 grazie al volere dell’Arcivescovo emerito Boniface Lele. È un progetto dell’Arcidiocesi, che fa capo a Caritas Mombasa ed è gestito dalle suore dell’ordine Our Lady of Charity of the Good Shepherd. Lo scopo del centro è offrire un luogo sicuro, protezione, cure ed educazione attraverso un supporto psico-sociale e l’accompagnamento giudiziario, poiché tutti i casi sono gestiti in collaborazione con il Tribunale dei Minori.
INTERVENTI: l’intento del progetto è migliorare il livello di vita dei bambini ospitati nella struttura, attraverso: la rimozione del tetto in eternit, materiale nocivo per la salute che impedisce la raccolta dell’acqua piovana, utile per l’auto-sostenibilità del centro; lo smaltimento dell’eternit, tramite un adeguato stoccaggio; la costruzione di un nuovo tetto in pannelli di ghisa, utile per la raccolta dell’acqua piovana attraverso la costruzione di un sistema di grondaie e cisterne; l’acquisto di 40 materassi e di 2 set di divani.
IMPORTO PROGETTO: 20 mila euro
Perù
LUOGO: Vicariato di Pucallpa
DESTINATARI: popolazione locale
OBIETTIVI GENERALI: sviluppare, organizzare e rendere autonome le iniziative di carità sociale.
CONTESTO. La città di Pucallpa, con circa 500 mila abitanti, si trova nel centro-est del Perù, in piena Amazzonia, ed è la più grande città peruviana all’interno del bacino della foresta. La città si sta ingrandendo a vista d’occhio e, di conseguenza, anche le periferie dove vivono le famiglie più povere. Ogni giorno si assiste al fenomeno delle cosiddette “invasioni”: decine e decine di persone decidono di abbandonare i loro villaggi sul fiume o nella foresta per avvicinarsi alla città, spinte dalla necessità di poter usufruire di migliori servizi sanitari o dall’illusione di trovare un lavoro. Ben presto queste stesse persone si trovano a vivere nelle periferie della città, in zone malsane e periodicamente inondate dalle piene del fiume Ucayali. Qui, oltre alla grande povertà materiale, si notano una forte disgregazione sociale e familiare, la mancanza di tutela dei diritti fondamentali dell’uomo e la scarsità di servizi di sostegno, ascolto e supporto per le problematiche quotidiane.
INTERVENTI: i progetti che si vogliono finanziare coprono diverse aree:
II diritto all’identità: si formerà un’équipe che aiuterà e accompagnerà gli abitanti nella procedura dell’ottenimento del documento di identità nazionale che permetterà loro di accedere ai servizi (sanità, istruzione, lavoro).
Centro d’ascolto: si prevede la realizzazione di un centro di ascolto della Caritas parrocchiale, dove i volontari potranno operare in un ambiente adeguato e con una migliore organizzazione.
Alfabetizzazione: si vuole dotare del materiale necessario (tavoli, armadio e cancelleria) il centro dove si svolgono attività di alfabetizzazione per i ragazzi che non frequentano la scuola e di doposcuola per i bambini.
IMPORTO PROGETTO: 20 mila euro
Siria
LUOGO: Nebek
DESTINATARI: i bambini e le loro famiglie
OBIETTIVI GENERALI: far crescere insieme bambini musulmani e cristiani nella loro cultura e nella loro umanità.
CONTESTO. La città di Nebek, nella regione del Qalamoun, è una località di 50 mila abitanti situata in una posizione strategica, a metà strada tra Homs e Damasco. In tempo di guerra la città ha ricevuto tantissimi profughi, musulmani e cristiani, da altre zone. La presenza del più grande ed efficace ospedale nella regione del Qalamoun rende Nebek ancora più frequentata e più importante. Il monastero di Deir Mar Musa dista 17 km dalla città. La comunità cristiana di Nebek conta circa 300 persone. L’asilo del Qalamoun è stato fondato da un sacerdote più di 30 anni fa e ha sede nei locali della parrocchia siro cattolica, che è stata colpita da alcuni razzi durante la guerra. Nel 2015 la Comunità monastica, in collaborazione con il parroco, ha ottenuto il permesso del Vescovo per ristrutturare l’asilo e migliorare lo stato del personale docente.
INTERVENTI. La comunità di Mar Musa segue il progetto dell’asilo lavorando per alzare il livello educativo con la presenza di insegnanti laureati e specializzati. Sono state organizzate sessioni di assistenza psicologica per affrontare le problematiche dovute alla guerra. Dopo l’esperienza di un anno, l’asilo ha avuto maggiori richieste di iscrizioni e ora i bambini sono 150. Per poterli ospitare tutti è stata acquistata una nuova sede. Il contributo richiesto è per la ristrutturazione e l’adeguamento delle aule, con l’acquisto di banchi e sedie perché si possano accogliere più bambini e offrire lavoro ad alcuni giovani nel campo educativo. Infine il progetto vuole porre le basi per una pacifica convivenza tra musulmani e cristiani.
IMPORTO PROGETTO: 20 mila euro
Come contribuire
Donazione detraibile fiscalmente
– con carta di credito
– sportello Offerenti di Caritas Ambrosiana (via San Bernardino 4, Milano tel. 02.76037324);
– ccp n° 13576228, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus.
– cc bancario presso Credito Valtellinese, sede Milano, c/c intestato a Caritas Ambrosiana Onlus; codice IBAN IT17 Y 05216 01631 000000000578
Donazione non detraibile fiscalmente
– Ufficio Cassa dell’Arcidiocesi di Milano (piazza Fontana 2, Milano – tel. 02.8556386);
– cc bancario presso Credito Valtellinese, intestato a Arcidiocesi di Milano, codice Iban: IT 22 I 05216 01631 000000071601, specificando nella causale Ufficio Missionario – Titolo del Progetto.
Fondo di solidarietà internazionale
Le offerte eccedenti gli importi previsti per i progetti proposti alimentano un Fondo finalizzato a sostenere altri progetti di cooperazione internazionale selezionati dall’Ufficio per la Pastorale Missionaria e dalla Caritas Ambrosiana.
La costituzione del Fondo Solidarietà Internazionale permette di finanziare una pluralità di interventi in diverse parti del mondo con l’attenzione a una distribuzione equa delle risorse secondo una valutazione delle reali esigenze di ogni particolare contesto. Le eventuali eccedenze rispetto alla raccolta per un singolo progetto vengono infatti destinate al sostegno degli altri progetti selezionati, altrettanto necessari, ma non ancora coperti.
Se certamente importante è il momento della raccolta dei fondi, lo è ancora di più l’opportunità di stabilire contatti, di costruire comunicazione, di instaurare confronti e scambi, di dare spazio all’arricchimento culturale, di interrogare e rendere viva l’esperienza della fede.