Per la Quaresima di Fraternità 2018 il Servizio diocesano per la Pastorale missionaria e la Caritas Ambrosiana promuovono progetti di solidarietà e condivisione in Myanmar, Moldova e Siria.
Myanmar
Destinatari. Adolescenti detenuti nel carcere minorile di Hinge Auw San.
Contesto. New Humanity è un’associazione umanitaria fondata dal Pime nel 1992. L’attività dell’associazione in Myanmar è iniziata nel 2002 e nel 2016 è stata invitata dal Dipartimento di Previdenza Sociale a lavorare presso il centro di detenzione giovanile di Hinge Auw San. Nel centro di detenzione non sono presenti celle personali, grate, guardie armate e controlli al cancello d’ingresso; tuttavia si tratta di un carcere a tutti gli effetti. I dormitori consistono in corridoi molto stretti con delle strutture in cemento lungo le pareti che fungono da letti.
Interventi. L’intento del progetto è migliorare il livello di vita di bambini e ragazzi ospitati nella struttura e di promuovere la loro futura re-integrazione sociale. Verranno eseguiti alcuni interventi di adeguamento degli spazi e acquistati mobili necessari a questo cambiamento come: banchi, sedie e attrezzature per la scuola interna. Verrà avviato un programma di educazione primaria per tutti i ragazzi del centro e un percorso di sostegno psicologico a una parte dei ragazzi che hanno commesso crimini gravi. Anche gli operatori interni verranno avviati verso un percorso di sostegno psicologico.
Importo progetto. 20 mila euro
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Moldova
Destinatari. Minori con genitori all’estero e nuclei familiari con componenti emigrati appartenenti alla rete delle parrocchie della chiesa ortodossa del Metropolita di Bessarabia
Contesto. La Moldavia è a oggi lo Stato più povero d’Europa. Negli ultimi vent’anni, la precaria condizione economica del Paese ha provocato un fenomeno di massiccia emigrazione. Oltre il 63% dei migranti sono donne e l’Italia è la destinazione privilegiata dove spesso trovano occupazione come assistenti familiari e collaboratrici domestiche. Spesso chi è costretto a emigrare non ha la possibilità di portare con sé i figli e il nucleo familiare e vive l’aspettativa di rientrare a casa. Così i figli che rimangono in Moldova (oltre 40 mila minori) vengono affidati alle cure dei nonni, dei parenti o di altre persone estranee al nucleo famigliare. Le difficoltà che i figli con i genitori all’estero devono affrontare sono numerose e purtroppo vi sono ripercussioni negative che incidono soprattutto sullo sviluppo psico-emotivo del bambino. Per sostenere questi minori, si rendono necessari degli interventi mirati che supportino sia i bambini sia le persone a cui sono stati affidati. Nelle aree rurali spesso le istituzioni faticano a dare una risposta a questa problematica: da qui il pensiero, maturato assieme al nostro partner Missione Sociale Diaconia, di realizzare un progetto specifico nei villaggi rurali.
Interventi. Il progetto prevede di creare un sistema di interventi di sostegno psicologico ed emotivo per minori con genitori all’estero e anche di supporto legale per le famiglie. È previsto il coinvolgimento di personale formato in campo socio-educativo che risponderà ai bisogni dei minori (assistenti sociali, educatori, sacerdoti). Verrà creato anche un servizio di assistenza legale per il supporto delle famiglie e soprattutto dei minori. Questi interventi mireranno a favorire lo sviluppo di un sistema di servizi comunitari per aiutare i minori e gli adulti a prevenire e affrontare condizioni di isolamento, abbandono scolastico e, nei casi più gravi, comportamenti devianti.
Importo progetto. 20 mila euro
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Siria
Destinatari. Le donne della città di Damasco
Contesto. La città di Damasco è sconvolta dalla guerra dal 2010. Le Suore Figlie di Maria Ausiliatrice con la loro presenza cercano di sostenere la popolazione locale fornendo beni di prima necessità, generi alimentari e materiale igienico sanitario e occupandosi dei rifugiati. Vorrebbero dare speranza e coraggio a tante donne rimaste sole e costrette a farsi carico della lotta quotidiana per la sopravvivenza attraverso la creazione di un laboratorio sartoriale per le donne di Damasco che rappresenterebbe una speranza e un’occasione di rinascita con l’intento di cambiare e migliorare la vita di tutte coloro che parteciperanno al percorso formativo. Tra gli obiettivi del corso vi è anche quello dell’integrazione, in quanto il progetto mira a coinvolgere donne cristiane e musulmane che si trovano in uno stato di disagio economico e sociale conseguente al conflitto bellico.
Interventi. Si intende realizzare una scuola/laboratorio professionale di sartoria per insegnare un lavoro alle tante donne che devono provvedere al sostentamento della famiglia e agli studi dei figli. Si vogliono formare almeno 50 donne all’apprendimento della professione artigianale di sartoria, finalizzata alla creazione di manufatti e a effettuare piccole riparazioni. Per realizzare il progetto occorre allestire l’atelier, dotarlo dell’attrezzatura di base (macchine da cucire) e del materiale necessario (fili, stoffe, spilli, cartamodelli). Verranno coinvolte 3 insegnanti di sartoria e ricamatrici che trasferiranno le competenze. Al termine del corso di tre mesi ogni donna riceverà in dotazione una macchina da cucire in modo da dare una possibilità immediata di lavoro.
Importo progetto. 20 mila euro
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Come contribuire
Donazione detraibile fiscalmente
– con carta di credito
– sportello Offerenti di Caritas Ambrosiana (via San Bernardino 4, Milano tel. 02.76037324);
– ccp n° 13576228, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus.
– cc bancario presso Credito Valtellinese, sede Milano, c/c intestato a Caritas Ambrosiana Onlus; codice IBAN IT17 Y 05216 01631 000000000578
Donazione non detraibile fiscalmente
– Ufficio Cassa dell’Arcidiocesi di Milano (piazza Fontana 2, Milano – tel. 02.8556386);
– cc bancario presso Credito Valtellinese, intestato a Arcidiocesi di Milano, codice Iban: IT 22 I 05216 01631 000000071601, specificando nella causale Ufficio Pastorale Missionaria – Nome Progetto.
Per l’animazione
Il gruppo Animondo è formato da giovani volontari che propongono animazioni sui temi della mondialità, sia a livello parrocchiale, sia a livello scolastico, utilizzando una metodologia di lavoro interattiva. L’utilizzo di strumenti quali i giochi di ruolo, le immagini e i video, consente ai ragazzi di sentirsi chiamati in causa in prima persona e sviluppare un pensiero critico sul tema affrontato.