Spettacoli e concerti, testimonianze e incontri con i missionari, mostre fotografiche e presentazioni di libri, animazione di piazza e preghiera. Per la prima volta il mondo missionario italiano unisce le forze per raccontarsi a tutti con linguaggi nuovi e testimoniare nelle piazze la gioia del Vangelo. Perché la missione è possibile.
È il biglietto da visita del Festival della Missione, la cui prima edizione è in programma a Brescia dal 12 al 15 ottobre, col titolo «Mission is possible». Il progetto è frutto della sinergia fra la Conferenza degli Istituti missionari italiani (Cimi, l’organismo che riunisce gli istituti missionari ad gentes), la Fondazione Missio (organismo pastorale della Cei) e la Diocesi di Brescia (attraverso il suo Centro missionario diocesano).
«L’idea del Festival – spiega il direttore artistico Gerolamo Fazzini, giornalista e scrittore – nasce come risposta a una sensazione diffusa, quella di una insufficiente incisività del mondo missionario nel panorama sociale, culturale e mediatico. Nonostante progetti e iniziative di alto valore nell’ambito dell’animazione, delle proposte spirituali e culturali, dell’editoria, il messaggio di cui i missionari sono portatori e che testimoniano con la vita non pare scalfire le coscienze, non mette in discussione stili di vita che risentono del consumismo e della secolarizzazione. E purtroppo l’ideale missionario non pare più contagiare i giovani».
Il mondo missionario italiano è dunque chiamato – in modo unitario – a trovare nuove vie per comunicare se stesso e, prima ancora, il Vangelo, evitando certo di diluire la propria identità per rendersi più “accettabile” dalla mentalità comune, ma resistendo anche alla tentazione dell’autoreferenzialità.
In questo senso il Festival rappresenta un’occasione e una sfida a trovare linguaggi e stili nuovi, nell’ottica della «Chiesa in uscita» e in uno spirito di unitarietà. Spiega infatti suor Marta Pettenazzo, presidente della Cimi: «Riteniamo che il Festival possa essere, oggi, uno strumento privilegiato per condividere il dono del Vangelo, che non può essere proclamato solo all’interno delle nostre chiese e comunità». Sulla stessa linea don Michele Autuoro, direttore di Missio: «Andiamo in città e nelle piazze perché la Chiesa non dimentichi che è nata in uscita e solo in uscita sarà fedele al suo Maestro: non è un caso che il Festival, nelle sue linee programmatiche di fondo, sarà “ancorato” alla Evangelii gaudium».
Dopo alcuni appuntamenti preliminari, si parte la sera di giovedì 12 ottobre con testimonianze missionarie che si terranno in una ventina di parrocchie di Brescia e hinterland, nonché in alcuni monasteri di clausura.
La giornata di venerdì 13 ottobre, aperta dalla Messa e da una preghiera ecumenica, è pensata in particolare per missionari e delegati dei Centri missionari diocesani, con tre tavole rotonde sul presente e il futuro della missione ad gentes, sul protagonismo delle donne nell’evangelizzazione e sull’attualità della figura di Matteo Ricci: tra i relatori, il cardinale Fernando Filoni (prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli), monsignor Claudio Giuliodori (assistente ecclesiastico generale dell’Università cattolica di Milano), padre Federico Lombardi (già portavoce di papa Benedetto XVI e di papa Francesco), Lucetta Scaraffia, (storica, giornalista e scrittrice) e suor Angela Bertelli (missionaria saveriana in Sierra Leone e poi in Thailandia). Nello stesso giorno sono previsti eventi per i giovani in collaborazione con l’Università cattolica e le scuole, tra cui una rappresentazione teatrale sulla missionaria bresciana Irene Stefani (beatificata nel 2015). In serata, poi, il Festival entrerà nel vivo con un evento presentato da Monica Mondo, volto noto di TV2000: un mix di musica, testimonianze e preghiera, che vedrà la partecipazione, tra gli altri, del cardinale Luis Antonio Tagle, Arcivescovo di Manila e presidente di Caritas Internationalis.
Sabato 14 ottobre avrà tra i momenti più significativi la consegna del tradizionale Premio Cuore Amico da parte del cardinale Ernest Simoni, albanese, tra i pochi sacerdoti sopravvissuti alla persecuzione comunista. Accanto a spettacoli teatrali, esibizioni corali e mostre fotografiche, sarà possibile incontrare suor Rosemary Nyirumbe e Blessing Okoedion (di cui si parla nelle pagine precedenti, ndr) e padre Alejandro Solalinde, candidato al Nobel per la Pace, che in Messico lotta per i diritti dei migranti. E poi, nelle piazze del centro, una proposta originale: l’aperitivo con il missionario, un modo diverso, per i giovani e non solo, di iniziare il sabato sera. A chiudere la giornata il concerto per la pace dei The Sun, tra le più note christian rock band italiane, presentato da Max Laudadio, inviato di Striscia la notizia; a seguire, la “Notte bianca della missione”, con preghiere e testimonianze missionarie.
Domenica 15 ottobre – dopo la Messa in Duomo celebrata dal segretario della Cei monsignor Nunzio Galantino e trasmessa in diretta su RaiUno – vedrà, fra le varie proposte, un concerto di Elikya, coro multietnico e interreligioso, attività di animazione nelle piazze del centro, una tavola rotonda su informazione e missione (con importanti nomi del panorama mediatico), un dialogo su “denaro e Vangelo” tra l’economista Luigino Bruni e padre Alex Zanotelli e una serata finale, tra parole e musica, con Davide Van de Sfroos e padre Franco Mella, missionario del Pime a Hong Kong.
Per l’intera durata del Festival sarà attivo lo Youth Village, con proposte ad hoc per i giovani, mentre 23 mostre (fotografiche e non solo) su temi legati alla missione e alla mondialità saranno allestite in vari luoghi della città. Il tutto mentre in una chiesa del centro di Brescia si terrà l’adorazione eucaristica permanente, a indicare il primato di Dio che rende possibile la missione contro tutte le difficoltà.