Domenica 18 marzo, dalle 9 alle 17, si celebra la consueta Giornata di spiritualità offerta a tutte le famiglie della Diocesi nelle sette Zone pastorali. Come è ormai consuetudine, il tema della Giornata vuole essere una ripresa di quello già indicato per la Festa della famiglia del 28 gennaio scorso: Il sapore dei gesti, la luce della testimonianza.
A motivare la scelta di questo tema, è stata la sottolineatura fatta dall’Arcivescovo nella sua Lettera Vieni, ti mostrerò la sposa dell’Agnello, in riferimento alla terza priorità per il cammino delle nostre comunità, per il quale la famiglia diventa uno snodo decisivo e insostituibile come “soggetto di evangelizzazione”: «La comunità dei discepoli del Signore è presente nel contesto in cui vive come il sale della terra, la luce del mondo, il lievito che fa fermentare tutta la pasta. Nella complessità del nostro tempo coloro che condividono la mentalità e i sentimenti di Cristo hanno la responsabilità di testimoniare come la fede diventi cultura, proponga una vita buona, desiderabile per tutti, promettente per il futuro del Paese e dell’Europa. (…) I cristiani non possono sottrarsi al compito di praticare abitualmente il discernimento in una metropoli che deve raccogliere la sfida di declinare in modo nuovo il tesoro della tradizione ambrosiana. Gli ambiti di questa declinazione sono quelli della generazione (famiglia, figli, nonni), della solidarietà (logica di inclusione, a partire dalle tante periferie che le nostre società generano), dell’ecologia integrale (legando dentro il concetto della cura ambiente e uomo, mondo e società, produzione e risposta ai bisogni), del dialogo (come incontro e reciproca contaminazione, secondo la logica del meticciato, tra culture, religioni), del primato della trascendenza (per non perdere la radice mistica che ogni religione richiama, senza la quale non c’è fondamento al legame sociale, al vivere insieme, come ricorda l’esortazione apostolica di papa Francesco Evangelii Gaudium), della sinergia tra i vari soggetti, secondo la logica della pluriformità nell’unità, che in questo caso è anche la logica della sussidiarietà» (pag. 23-24).
Il brano evangelico su cui i partecipanti saranno invitati a riflettere è quello di Matteo 5,13-16. Ci è sembrato opportuno fare questa scelta perché, in un certo senso, riprende i temi sugli stili di vita proposti in questi anni. Il brano proposto, contestualizzato nel “Discorso della montagna”, offre il significato della proposta di Gesù di uno “stile complessivo” della vita del discepolo (e quindi della coppia e della famiglia cristiana), che diventa “luce del mondo e sale della terra”, a partire dalla testimonianza quotidiana, fatta di gesti e di parole che hanno il sapore e la luminosità del Vangelo.
Come da consuetudine, che si va traducendo in tradizione, l’incontro sarà guidato da un sacerdote e da una coppia di sposi che proporranno una meditazione e alcuni spunti di confronto personali e di coppia.
Michela e Luigi Magni
don Luciano Andriolo
Responsabili del Servizio per la Famiglia