Giovedì 25 maggio, nel quarantesimo giorno di Pasqua, ricorre la solennità dell’Ascensione.
In Duomo, alle 17.30, si celebra la Messa capitolare solenne, con il rito dell’“ascensione” del Cero pasquale. Mentre il diacono proclama il Vangelo (Luca 24, 36b – 53), il Cero pasquale viene lentamente sollevato – quasi a rendere visibile il Mistero dell’Ascensione del Signore – fino all’altezza delle volte e ivi rimane, ininterrottamente acceso, sino alla Solennità di Pentecoste.
Documentata fin dal XV secolo (epoca a cui risale l’artistico candeliere pensile gotico-rinascimentale), l’“ascesa” del Cero pasquale nel giorno dell’Ascensione trae origine sia da un intento didattico-formativo nei confronti del popolo, sia da un’interpretazione allegorica della liturgia. Da un lato si vuole accompagnare l’ascolto della Parola con la visione, favorendo una partecipazione che è condivisione del Mistero. Dall’altro lato, l’origine del rito rimanda all’epoca nella quale l’interpretazione allegorica dell’azione liturgica era considerata una delle principali vie di accesso al mistero celebrato.
Novena di Pentecoste
Nei giorni successivi all’Ascensione, ci disponiamo a ricevere il dono dello Spirito Santo. Il Lezionario ambrosiano evidenzia la tensione spirituale della Chiesa-Sposa verso il Cristo-Sposo leggendo sezioni dei capitoli 14-16 del Vangelo di Giovanni (il discorso di congedo dai discepoli) e del Cantico dei Cantici (ricerca dello sposo da parte della sposa).
In Duomo, nei giorni feriali da venerdì 26 maggio a venerdì 2 giugno, alle 17.30, viene celebrata la Messa capitolare fra i Vespri, in preparazione alla solennità di Pentecoste (domenica 4 giugno).