«Sto vivendo il momento del “sì” definitivo al quale mi sono preparato con gli Esercizi spirituali e attraverso gli anni di studio e di formazione nei Fratelli Oblati che mi hanno portato a essere convinto nell’offrire la mia disponibilità al Vescovo per il servizio in Diocesi di Milano». Fratel Michele Trabacchino, originario di Triuggio, 35 anni, è ormai alla vigilia di coronare il suo desiderio, con la consacrazione nei Fratelli Oblati, che riceverà sabato 5 novembre nella Basilica di Sant’Ambrogio (alle 10.30) dalle mani dell’Arcivescovo, superiore della Congregazione.
Chi sono i Fratelli Oblati?
Sono nati dall’intuizione del cardinale Schuster l’8 dicembre 1932, come collaboratori dei sacerdoti. Si conformano quale quarta famiglia della Congregazione dei Santi Ambrogio e Carlo. Nel Sinodo del 1933 il cardinale Schuster ci ha definiti «fratelli utili», con un’espressione che ne sintetizza perfettamente l’identità: consacrati che prestano servizio e preghiera per l’utilità della Chiesa ambrosiana. Le altre tre famiglie sono formate da sacerdoti: i Missionari Oblati di Rho, gli Oblati Vicari, gli Oblati Diocesani.
Quale è stato il suo cammino?
Il mio itinerario è iniziato nel 2013, con il cosiddetto anno di avvicinamento. Poi sono entrato in noviziato 8 anni fa e, nel 2016, ho emesso la prima professione nelle mani del cardinale Angelo Scola, allora Arcivescovo. Poi gli anni della professione temporanea, con la rinnovazione dei voti annuali, fino ad arrivare, sabato 5 novembre, alla professione perpetua. Così diventerò Fratello Oblato per tutta la vita.
Quale genere di lavoro svolge un Fratello Oblato?
Grazie alla scelta del cardinale Martini, i Fratelli hanno un ampio ventaglio di proposte. Ci sono fra noi coloro che sono impegnati in Curia, in Duomo, in ospedale come aiuto al cappellano o insegnanti di religione; altri, in passato, sono stati anche missionari in Zambia. Io specificatamente collaboro con la Comunità pastorale dei Santi Martiri, in pieno centro di Milano.
In che cosa si differenziano i Fratelli Oblati dai sacerdoti Oblati?
Il Fratello collabora affinché la missione del prete possa riuscire al meglio. Per esempio io, in parrocchia, mi occupo della segreteria, degli oratori, del Consiglio pastorale e della Diaconia.
Che cosa spinge un giovane, nel mondo di oggi, a questa consacrazione particolare?
È il desiderio di chi si sente “preso a servizio”, secondo una bella espressione del cardinale Scola. emettendo i voti di povertà, castità e obbedienza.
Quale è stata la sua formazione, prima della scelta religiosa?
Sono diplomato in Arte della Grafica Pubblicitaria e ho ricoperto anche la carica di consigliere comunale a Triuggio.