Che cosa lega un ragazzo oggi beato, morto a soli 15 anni, e uno degli edifici Aler che nel quartiere Stadera ospita una Casa dello studente per 130 tra universitari fuorisede ed Erasmus?
Difficile dirlo se non si conosce la figura di Carlo Acutis, al quale è stata intitolata la Casa dello studente di via Barrili. A sottolineare il significato di questo gesto non hanno voluto mancare martedì 12 settembre l’Arcivescovo Mario Delpini, i genitori di Acutis e tanti volti della società civile milanese. Le autorità, con il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il prefetto Renato Saccone, il presidente di Aler Milano Mario Angelo Sala.
Tutti riuniti intorno alla targa che ricorda l’intitolazione, scoperta con emozione dalla madre di Acutis, Antonia Salzano, che per prima ha preso brevemente la parola: «Carlo era un ragazzo dei nostri tempi, con una vita normale, che però mettendo Cristo al centro, aprendogli le braccia, capì che la sua vita poteva diventare straordinaria. Avere amore per il prossimo, specie per i più bisognosi: era là il cuore di Carlo. Questi erano i suoi valori». Virtù che non sono solo cristiane, ma umane in senso pieno suggerisce la madre del beato: «Quanto sono dure le nostre città con il caro-affitti. Papa Francesco ci dice di guardare alle nostre periferie, vedo oggi un segno di grande speranza e spero che possa essere solo l’inizio. In questo rivedo lo spirito di Carlo che portava sacchi a pelo, coperte e da mangiare ai clochard quando era un ragazzino di 9 anni».
Vicino alla targa – alla cerimonia erano presenti anche il responsabile della Comunità pastorale “Padre Nostro” nel cui territorio di trova lo studentato, don Davide Milanesi e altri sacerdoti e religiose -, l’Arcivescovo ha richiamato il valore esemplare del giovane beato. «Carlo Acutis è diventato un punto di riferimento per gli oratori, per tanti ragazzi e la sua beatificazione è stato il modo con cui la Chiesa lo ha indicato a tutti gli ambrosiani e ai giovani come un modello di vita.
Davanti alle sue spoglie, la Fondazione degli oratori milanesi, nella basilica della Spogliazione di Assisi, ha voluto che vi fosse una lampada accesa per cui fornirà sempre l’olio a significare l’amicizia tra gli oratori e Carlo».
Il pensiero di monsignor Delpini va anche alle difficoltà di trovare alloggi, alla virtuosa pratica delle Case dello studente e alla metropoli:
«Milano deve essere una città in cui sia desiderabile abitare, per gli studenti, per i lavoratori, per i turisti: la grande sfida è che sia la casa di tutti. Il privato è indotto a cercare il profitto, ma la tendenza ad aumentare i prezzi è certamente scandalosa, perché non ha nessun argomento ragionevole, è un approfittarsi del bisogno. L’ente pubblico deve prendere l’iniziativa e confido che questo sia un segno e possa essere principio di un cambiamento nell’uso degli spazi in città. Oggi mi pare che non manchi la generosità di tanti, quello che forse dobbiamo imparare è trovarne un’origine più profonda e duratura».
Orgoglioso dell’iniziativa è il presidente Fontana: «Credo che questa sia la strada giusta, facendo in modo che si possa vivere ovunque in modo sereno e tranquillo. Bisogna assolutamente evitare di creare ghetti come accadde con l’edilizia popolare negli anni Sessanta».
Interessante e bello – sottolinea Fontana – che a pochi numeri civici di distanza nella stessa via Barrili trovi spazio la Rsa Santa Sara, perché «i giovani hanno bisogno degli anziani e viceversa. Come Regione stiamo sostenendo tanti studenti, tra pochi giorni verrà posata, alla Bovisa, la prima pietra di uno studentato in collaborazione con il Politecnico e ricordo anche il Bosco della Musica con il Conservatorio a Rogoredo».
Il prefetto Renato Saccone aggiunge: «Sono onorato di conoscere i genitori di Carlo Acutis, che definisco figura sorprendente e straordinaria con due aggettivi possono essere utilizzati anche per questa realizzazione. Qui non sembra di essere in estrema periferia, perché periferia significa marginalità e qui non la si respira».
Concordi il presidente del Municipio 5 Natale Carapellese: «Spero che questo sia un seme che faccia germogliare una condizione diversa». E il presidente Aler Milano, Mario Angelo Sala: «La città vive oggi a due velocità. Il nostro impegno è dare risposte come i 1195 posti letto per studenti messi a disposizione, con il sistema dell’affitto diffuso, all’interno dei quartieri Aler e, per il prossimo triennio, contiamo di raggiungere il numero di 2500».