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Sirio 18 - 24 novembre 2024
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Intermezzo musicale durante la Veglia di preghiera per le Vocazioni WOLFGANG AMADEUS MOZART Larghetto dal Quintetto in La maggiore per clarinetto e archi K 581

9 Ottobre 2007

Trattandosi di una Veglia all’insegna della “sinfonia” è stata data, nella basilica di Sant’Ambrogio la sera di venerdì 27 aprile, una parte importante alla musica da ascoltare. L’esecuzione dal vivo di un Quintetto d’archi e clarinetto di due brani, tratti dalle opere di Jh. Brahms e W. A. Mozart, opportunamente introdotti da don Carlo Josè Seno, hanno permesso di trovare nella musica una felice risonanza alla preghiera comune. Ecco l’introduzione al secondo brano.

di Carlo Josè Seno

Anche questa volta all’origine di questo gioiello musicale sta l’amicizia, quella tra Mozart e il clarinettista Anton Stadler. Qui il clima è diverso. Al clarinetto è affidato il compito di guidare il complesso. E lo fa con grande espressività, con dolcezza e intensità. Ne risulta un vero trionfo della cantabilità di questo strumento, che può esprimersi in tutta la sua ricchezza. Ma le altre voci, pur riconoscendo la preminenza del clarinetto, non hanno un ruolo di semplice accompagnamento. Talora uno degli strumenti ad arco viene in evidenza e dialoga con il clarinetto. Si crea un intreccio sonoro molto delicato, di una purezza e luminosità davvero impareggiabili.

Un brano quindi che racconta in certo modo la singolarità e l’insostituibilità di ciascuna vocazione, che ha un suo percorso, tutto originale e ben pensato. Ma sempre in armonia con chi sta accanto, senza oscurare o mortificare i cammini meno appariscenti, ma al contrario apprezzandoli e valorizzandoli.

Prima di ascoltare questa musica immortale è bello dare voce al grande teologo Karl Barth che scrivendo una geniale lettera immaginaria a Mozart annotava: «Forse gli angeli, quando sono intenti a rendere lode a Dio, suonano musica di Bach, ma non ne sono del tutto sicuro; sono certo, invece, che quando si trovano tra di loro suonano Mozart e allora anche il Signore trova particolare diletto nell’ascoltarli».