La Diocesi di Milano si prepara ad accogliere, come ormai da tre anni, la Veglia degli innamorati: iniziativa a cura dei Servizi per la Famiglia e per i Giovani e l’Università e dell’Azione Cattolica Ambrosiana, dedicata alle giovani coppie che vogliono celebrare l’amore, attraverso un’occasione di condivisione e preghiera, per riflettere sulla dimensione affettiva della loro vita alla luce del Vangelo (vedi qui la locandina).
Quest’anno la Veglia avrà luogo giovedì 13 febbraio, dalle 19.30, in tre diverse sedi (partecipazione libera, senza necessità d’iscrizione): a Masnago, in provincia di Varese (chiesa dei Santi Pietro e Paolo) presieduta da don Franco Gallivanone, Vicario episcopale della Zona II; a Milano (Basilica di Sant’Ambrogio) presieduta dal Vescovo ausiliare monsignor Giuseppe Vegezzi, Vicario episcopale della Zona I; a Legnano, in provincia di Milano (Basilica di San Magno), dove avverrà anche l’incontro con l’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini.
L’evento si inserisce nel contesto dell’Anno Santo, dove lo stesso papa Francesco, nella Bolla di indizione (Spes non confundit, 9), dedica parole di incoraggiamento affinché «non venga a mancare il sostegno convinto delle comunità credenti e dell’intera comunità civile», «perché il desiderio dei giovani di generare nuovi figli e figlie, come frutto della fecondità del loro amore, dà futuro ad ogni società ed è questione di speranza: dipende dalla speranza e genera speranza».
La Veglia sarà preceduta da un tempo di accoglienza e benvenuto per tutte le coppie. L’atmosfera di questo momento, con un aperitivo, sarà intima e calorosa, un modo semplice e conviviale per incontrarsi e condividere il proprio cammino d’amore con altre coppie giovani della Diocesi. Un momento forte di comunione e fraternità, che permette ai partecipanti di sentirsi parte di una comunità più grande, unita dalla fede e dalla speranza. Il tema centrale di quest’anno sarà «Il nostro amore: una speranza per il mondo», un messaggio che richiama direttamente le parole di Papa Francesco, il quale invita le coppie cristiane a vivere il loro amore come segno di speranza per la società. Non solo amore romantico, ma una testimonianza che, nel quotidiano, diventa esempio di misericordia, perdono e accoglienza.
Le tre parole del Papa
A partire dalle 20.30, il cuore dell’evento prenderà vita con un momento di riflessione e preghiera, fino alla consegna dei “semi di San Valentino”. Le coppie saranno guidate in un percorso spirituale che avrà come filo conduttore tre parole che papa Francesco ha più volte sottolineato nelle sue omelie e nei suoi discorsi: «scusa», «permesso» e «grazie».
«Scusa» è un primo passo che invita le coppie a riflettere sulla bellezza del perdono, essenziale in ogni relazione. In un mondo che spesso dimentica il valore della riconciliazione, la Veglia vuole far riscoprire l’importanza di chiedere e dare il perdono come gesto di amore autentico. Un secondo passo è «Permesso», che si concentra sul rispetto reciproco, sul coraggio di aprirsi e di donarsi in modo libero e consapevole. Chiedere «permesso» è il simbolo della volontà di crescere insieme, di riconoscere l’unicità dell’altro/a, di affrontare le sfide della vita come una coppia che si sostiene a vicenda. E l’ultimo passo, «Grazie», richiama il senso di gratitudine. L’amore è un dono che ogni giorno richiede di essere vissuto con riconoscenza e umiltà, valorizzando ogni piccolo gesto che costruisce una relazione solida e piena di significato. Questi tre passi d’amore si intrecciano con la preghiera, creando uno spazio di spiritualità che invita ogni coppia a riflettere su come vivere il proprio amore in modo che diventi un segno di “speranza per il mondo”.
La Veglia per i giovani innamorati, quindi, non si limita a essere un semplice incontro di preghiera, ma lo spunto per una riflessione più ampia su come l’amore può trasformare luoghi, relazioni, vita. La capacità delle coppie di amarsi e sostenersi vicendevolmente, di perdonarsi, di essere grati e di rispettarsi a vicenda diventa un gesto di cambiamento, che può davvero mutare il mondo che li circonda. Le coppie sono chiamate a essere strumenti di pace e di riconciliazione, che costruiscono una comunità più unita e aperta all’altro. In questo modo, l’amore tra i giovani è un dono che diventa anche una missione che si allarga alla comunità, alla città e al mondo. Come sottolineato dal titolo stesso dell’iniziativa, «Il nostro amore: una speranza per il mondo», i giovani innamorati sono invitati a guardare al futuro con speranza, perché il loro amore può essere davvero una luce per il mondo intero.