La carica (di generosità) dei cento meno uno. I 99 volontari che, nei due mesi successivi al disastro di maggio, sono stati inviati da Caritas Ambrosiana nei territori alluvionati della Romagna hanno dato una robusta mano alle operazioni di sostegno alle famiglie, di pulizia di case ed edifici, di distribuzione di aiuti e di gestione del magazzino, che hanno il loro fulcro nel Centro di coordinamento interdiocesano di Faenza.
I numeri degli interventi
Organizzati in 25 squadre, studenti di quinta superiore, universitari, altri giovani, ma anche dipendenti di aziende e di fondazioni e pensionati con esperienza nel mondo Caritas, i quasi cento volontari ambrosiani hanno sviluppato in due mesi (dati aggiornati a metà luglio, oggi ulteriormente irrobustiti) circa 1.600 ore di lavoro gratuito, collaborando con operatori e volontari locali e raggiungendo circa 200 nuclei familiari alluvionati, nelle case dei quali hanno condotto interventi di ripristino e sgombero, o ai quali hanno consegnato macchine per la pulizia e la deumidificazione degli edifici.
Anche la dotazione di attrezzature che Caritas Ambrosiana ha reso disponibili alle Caritas romagnole è stata cospicua: alle 20 idropulitrici elettriche e alle 8 a motore, ai 13 aspiraliquidi, ai 54 deumidificatori e agli 11 gruppi elettrogeni vanno aggiunti 1 carrello elevatore e 2 transpallet, 30 carriole, 100 pale e 300 guanti da lavoro, ma anche 1.000 scatoloni per la preparazione di kit alimentari (per 300 famiglie), per l’igiene personale (altre 300 famiglie), per la pulizia di locali (per 1.800 famiglie), oltre a 30 metri di scaffali e una tendostruttura da 120 metri quadri di superficie.
Parte la ricostruzione
L’aiuto emergenziale continua imperterrito, e si protrarrà per l’intera estate: le adesioni di nuovi volontari non mancano. Ora si apre però anche la fase della ricostruzione di infrastrutture di rilevanza pubblica: Caritas Ambrosiana, in particolare, ha confermato la disponibilità a supportare la ristrutturazione del centro diurno “Francesca Cimatti”, completamente devastato dalle acque. L’infrastruttura polifunzionale, gestita dalla cooperativa sociale “L’Alveare”, che opera nell’orbita della Caritas diocesana di Faenza-Modigliana, è l’unica, a Faenza, che offre accoglienza e servizi mirati ad anziani parzialmente non autosufficienti. Caritas Ambrosiana si è impegnata a mettere a disposizione 227 mila dei 327 mila euro valutati come necessari a ristrutturare l’edificio danneggiato dall’alluvione, dotarlo delle attrezzature necessarie per la fisioterapia e riattivare gli spazi ludico-ricreativi.
In prospettiva, Caritas Ambrosiana sta valutando altre azioni d’aiuto, concordate con le Caritas locali. Si guarda, in particolare, alle difficoltà (con conseguente rischio di spopolamento) che sperimentano tante piccole comunità collinari e di montagna, isolate dalle zone di pianura dalle tante frane generatesi nei giorni dell’alluvione di maggio.