Una celebrazione molto partecipata, promossa dall’Unione dei Giuristi cattolici di Milano, che si svolge all’ora di pranzo nella chiesa di San Pietro in Gessate, un gioiello artistico poco conosciuto la cui facciata è proprio di fronte al Palazzo di Giustizia.
A Milano, in una delle zone simbolo della città, la preghiera assume anche i volti di donne e uomini che, magari sacrificando la propria pausa nel cuore della giornata lavorativa, si fermano a pregare, così come avviene anche in altre chiese del centro, vicine a uffici e sedi istituzionali. Proprio in San Pietro in Gessate giovedì 27 ottobre arriverà l’Arcivescovo, per presiedere la Messa dopo aver incontrato magistrati, avvocati e personale impegnato in Tribunale, nel contesto della sua visita pastorale alla città (leggi qui). La celebrazione è fissata per le 13.15, nello stesso orario in cui ogni mercoledì viene proposta la Messa dedicata a queste categorie professionali, come spiega don Gabriele Ferrari, vicario parrocchiale della Comunità pastorale Santi Profeti.
La proposta di preghiera e di una Messa specificatamente dedicata ai giuristi ha successo?
Si, l’ha avuto da subito. È un’occasione molto bella e, forse, un po’ inaspettata di incontro. Presento le Letture del giorno, e dopo la proclamazione del Vangelo, si fa una pausa di silenzio. Il vicario episcopale per la Zona I, monsignor Carlo Azzimonti – che per la sua formazione professionale di avvocato è molto vicino all’Unione – propone inoltre alcuni momenti particolari di preghiera durante l’anno. Per esempio sono state fatte Adorazioni eucaristiche in Avvento e, in vista della Pasqua, abbiamo realizzato una Via Crucis preparata da alcuni giuristi cattolici.
Quante sono le persone che normalmente partecipano?
Per questi momenti specifici raddoppiamo le presenze, che si attestano comunque intorno alle 70-80 unità. È un modo anche per conoscere la chiesa di San Pietro in Gessate: non essendo parrocchia, non ha un orario di apertura molto prolungato, ma vi si può accedere da mezzogiorno alle 15, proprio quando le altre chiese sono chiuse. Per chi lavora presso il Palazzo di Giustizia può essere davvero una possibilità di riflessione e di raccoglimento. Inoltre San Pietro in Gessate è anche uno dei due poli dedicati, nella nostra Comunità pastorale, al Sacramento della riconciliazione (da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13).
L’Arcivescovo dedica tutta la sua Proposta pastorale per l’anno 2022-2023, alla preghiera, indicandola come via privilegiata per l’incontro con il Signore. La gente di una grande metropoli secolarizzata, se si offrono occasioni come quelle praticate in San Pietro in Gessate, è sensibile?
Ritengo di sì. Devo dire che, avendo esercitato il ruolo di parroco a San Vincenzo in Prato e a San Vittore, ho sempre notato come le persone abbiano sete di spiritualità. Vivo questa nuova mia esperienza, anche a livello personale, come un’occasione bella per approfondire la preghiera. Una chiesa aperta in un luogo dove tanti sono di passaggio, è un segno importante. A volte mi soffermo a guardare coloro che entrano: sono veramente molte le persone che si raccolgono davanti all’ immagine della Madonna di Lourdes, circondata da un gran numero di ex-voto – anche questo mi pare significativo – e assai venerata.