Link: https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/in-duomo-la-veglia-missionaria-diocesana-182479.html
Sirio 18 - 24 novembre 2024
Share

21 ottobre

In Duomo la Veglia missionaria diocesana

Alla vigilia della Giornata mondiale sul tema «La messe è molta», sarà preceduta dai workshop d’animazione in piazza dei Mercanti e sarà presieduta alle 20.30 dall’arcivescovo Delpini (diretta tv e web, differita radio), che consegnerà il mandato e il crocifisso ai partenti. Don Antonio Novazzi: «Sono testimoni credibili della Parola»

di Luisa BOVE

16 Ottobre 2017
I partenti alla Veglia missionaria dello scorso anno

Nella Veglia missionaria diocesana in programma sabato 21 ottobre alle 20.30 nel Duomo di Milano, l’arcivescovo Mario Delpini consegna il mandato e il crocifisso ai partenti ambrosiani (diretta su Chiesa Tv – canale 195 e www.chiesadimilano.it; differita alle 23 su Radio Mater). Lo slogan «La messe è molta», preso dal Vangelo di Matteo (9,37), non lascia dubbi: nella vigna del Signore c’è ancora tanto da fare. «Ma la missione non si ferma – assicura don Antonio Novazzi, responsabile della Pastorale diocesana -. Il primo missionario è Gesù e, se siamo suoi discepoli, continuiamo a seguire le sue orme e ad accogliere il suo mandato. È lui che invia i 72 discepoli, quasi a ricordare che, dopo i 12, l’invito a partire è rivolto a tutti. Chi lo incontra non può trattenere per sé l’annuncio».

Quale sarà il filo conduttore della Veglia?
L’idea è quella dello sguardo di Gesù che spesso è diverso dal nostro: lui riesce a leggere in profondità e a incontrare i volti, i cuori, i desideri delle persone, mentre noi rimaniamo in superficie. Gesù vede Simone e lo chiama, vede Zaccheo e la sua voglia di cambiare, vede l’adultera e risveglia in lei il desiderio di essere sposa e donna fedele… Il missionario, quando parte, deve imparare da Gesù ad avere questo tipo di sguardo, che va in profondità per cogliere quanto c’è nel cuore delle persone che incontra nelle diverse culture.

In questi anni di persecuzione dei cristiani la consegna del crocifisso assume un significato forse maggiore…
È il momento centrale della Veglia. Il mandato e la consegna del crocifisso ricordano ai partenti di annunciare Gesù, perché non abbiamo altre good news, altre buone notizie da portare, se non Gesù che ha dato la vita per noi. Consegnare il crocifisso mentre tanti nostri fratelli e sorelle nel mondo danno la vita, muoiono perseguitati, diventa un segno molto forte. Ma non siamo soli. L’invito a chi parte è quello a essere un testimone credibile della Parola del Signore.

Ci sono luoghi pericolosi nei quali si è dovuta sospendere la presenza missionaria?
Dopo una lunga riflessione da parte delle tre Diocesi (Vicenza, Como e Milano), si è deciso di far rientrare i fidei donum dall’estremo nord del Camerun, perché la situazione era diventata molto difficile. Non c’era una persecuzione contro i fidei donum, ma sequestri di missionari e missionarie: non volevamo contribuire al fondamentalismo islamico di Boko Haram attraverso l’eventuale riscatto, non possiamo diventare un bancomat per questi fanatici. Non si vedeva alternativa: alla fine siamo rientrati, con dolore e dispiacere (tanti hanno sofferto e pianto). Tuttavia siamo pronti a ripartire qualora la situazione dovesse rasserenarsi.

Tra i fidei donum c’è chi partirà per Cuba. La Diocesi apre quindi una nuova missione?
Sì. Tre sacerdoti andranno a Cuba per un’esperienza di fraternità missionaria. Il Vescovo di Santiago di Cuba aveva chiesto tempo fa al cardinale Scola se c’erano preti disponibili, perché non trovava sacerdoti per due grandi città di oltre 100 mila abitanti. Le comunità sono piccole, ma inserite in un grande contesto di evangelizzazione. L’Arcivescovo aveva invitato i nostri sacerdoti a rispondere positivamente alla richiesta di questa Chiesa sorella: diversi hanno manifestato disponibilità, poi ne sono stati scelti alcuni per iniziare il cammino.

Una bella sfida…
Sì, per noi è una sfida perché Cuba è un Paese in cui l’annuncio del Vangelo va fatto in modo delicato, tra le case. Non è ancora possibile una manifestazione pubblica, ma si dovrà andare nei quartieri e nei palazzi dove le piccole comunità cristiane e le famiglie si ritrovano a pregare e a compiere un cammino di fede. È una pastorale nuova che potrà insegnare molto anche a noi di Milano.

Che cosa sono invece le famiglie a Km 0 di cui si parlerà sabato sera?
Abbiamo invitato a parlare una famiglia rientrata da alcuni anni dall’Ecuador. Le famiglie missionarie a km 0 condividono il cammino della comunità portando lo stile missionario che hanno imparato: lavorano insieme ad altri sacerdoti e laici dando il loro contributo alla pastorale. È un aiuto anche per le nostre realtà.

Ambrosiani nel mondo

La Diocesi di Milano ha una lunga storia missionaria: suore, religiosi, laici e preti portano l’annuncio in diversi Paesi del mondo. Attualmente ci sono 458 suore e 319 religiosi appartenenti a vari istituti e congregazioni; i laici fidei donum sono 47, presenti in Africa (21), Asia (2), America (21) ed Europa (3). I preti ambrosiani invece sono 31, così distribuiti: Albania (2), Argentina (2), Brasile (6), Burundi (1), Camerun (4), Colombia (2), Haiti (3), Messico (1), Niger (1), Perù (4) e Zambia (5).  

Leggi anche

21 ottobre
Workshop delle Realtà Missionarie

Workshop, una festa della missione

Prima della Veglia diocesana, in piazza dei Mercanti dalle 14 alle 19.30, una ventina di organizzazioni (gruppi missionari, istituti, congregazioni, associazioni) allestiranno stand, giochi e animazioni per presentarsi e far conoscere alcune realtà nel mondo

di Gabriele BEDANI, Matteo CIRCOSTA e padre Sante GATTO (Équipe organizzativa)

22 ottobre
32-arcidiocesi-poster_33x68

La missione della Chiesa in un tempo che scuote anche il nostro credere

La Giornata missionaria mondiale sul tema “La Messe è molta” (Mt 9,37) e il messaggio di papa Francesco: un invito a rinnovare con coraggio ed entusiasmo lo sguardo sull’uomo

di padre Sante GATTOMissionario Saveriano

Da novembre
Don Marco Pavan

Tre «fidei donum» a Cuba in ascolto della gente

La nuova sfida missionaria della Chiesa ambrosiana nella Diocesi di Santiago. I tre sacerdoti sono don Adriano Valagussa, don Ezio Borsani e don Marco Pavan, il più giovane, che dice: «Per prima cosa cercheremo di entrare nella storia di un popolo e di una Chiesa in punta di piedi, con molto rispetto»

di Luisa BOVE

Testimonianza
zambia

«Nove anni in Zambia mi hanno aiutato ad allargare lo sguardo»

Don Maurizio Oriani, da poco rientrato in Italia dopo un lungo periodo come “fidei donum” a Lusitu, nella valle dello Zambesi: «Il cuore dell’uomo è simile a tutte le latitudini, cercherò di tradurre questa esperienza nella Comunità pastorale di San Giuliano Milanese dove sono destinato»

di don Maurizio ORIANIGià fidei donum in Zambia 

Testimonianza
Arianna Fioretto

«L’esperienza in Moldova è diventata parte di me»

Arianna Fioretto, milanese, 24 anni, si è laureata in Filosofia alla Statale ed è partita con Caritas ambrosiana per il Servizio civile nel Paese dell’Est, dove ha collaborato con «Diaconia», un’associazione umanitaria ortodossa che opera nella capitale Chisinau. Ha lavorato in due centri assistenziali, uno per ragazze madri con i loro figli, l’altro per ragazze adolescenti in situazioni di vulnerabilità

di Arianna FIORETTO

Testimonianza
Foto-3

«La nostra Chiesa “formato famiglia”, attenta alle relazioni con le persone»

Alla Veglia diocesana interverranno Corinna e Mattia Longoni che, dopo l’esperienza “ad gentes” in Ecuador, oggi vivono in un oratorio di Monza, dove operano nella Pastorale giovanile, familiare e missionaria

di Luisa BOVE