La Diocesi si prepara a diffondere il progetto di manutenzione programmata degli immobili che coinvolgerà tutte le parrocchie e le Comunità pastorali. A partire dal 21 maggio, infatti, sono in calendario incontri pubblici rivolti a parroci e professionisti. Gli uffici competenti della Curia stanno predisponendo un Fascicolo tecnico del fabbricato e piano di manutenzione.
«In realtà non sarà cartaceo, ma informatizzato – chiarisce subito il geometra Achille Invernici, collaboratore dell’Ufficio amministrativo della Diocesi -. Stiamo predisponendo un programma che dovrà contenere tutte le notizie delle parrocchie rispetto agli immobili». Il parroco riceverà una password che consentirà al tecnico di inserire i dati richiesti: potrà farlo dal computer della parrocchia o dal suo studio. «Poi noi avremo la possibilità di collegarci on line e di verificare le informazioni».
Il fascicolo si divide in due parti: la prima riguarderà una scheda conoscitiva per ricostruire la storia degli immobili. Il professionista quindi dovrà valutare il fabbricato dal punto di vista fisico e della documentazione presente. «Quando visitiamo le parrocchie ci accorgiamo che spesso gli archivi sono inesistenti o incompleti – ammette Invernici -. Cogliamo allora questa occasione per fare il punto della situazione e recuperare una serie di informazioni e di documenti oggi mancanti: concessioni edilizie, documenti catastali, urbanistici, amministrativi, permessi e autorizzazioni, contratti d’appalto (dell’ascensore o per la manutenzione giardini), prevenzione incendi, certificazione energetica…». I tecnici dovranno anche fornire documentazione fotografica e scrivere una breve relazione conclusiva con eventuali segnalazioni.
La seconda parte del fascicolo riguarda nel dettaglio le manutenzioni programmate (per esempio rispetto agli impianti idrico-sanitario o il riscaldamento) e andrà compilata con scadenze differenti a seconda del tipo di impianti. I dati inseriti dal tecnico saranno visibili in Curia e richiederanno un aggiornamento continuo.
«Ora siamo ancora nella fase di promozione del progetto e nei prossimi mesi ci sarà la verifica del programma informatico attraverso un test che coinvolgerà alcune parrocchie – spiega Invernici -. Nel 2014 si prevede di partire dalle Comunità pastorali “a macchia di leopardo” per interessare tutte le zone della Diocesi. Certo non pretendiamo che tutto venga fatto in poco tempo, sarebbe impossibile. Vogliamo però far passare l’idea che tutto ciò che riguarda i fabbricati deve essere a posto: se manca un certificato si cercherà di capire perché e si procederà. Il professionista dovrà presentare la situazione completa al parroco evidenziando le problematiche. Questo lavoro non deve spaventare, ma essere uno stimolo alla parrocchia e al professionista a verificare che tutto sia in regola».
La Chiesa non è un mondo a parte e le normative valgono anche per gli ambienti parrocchiali. Il fascicolo del fabbricato rappresenta quindi un aiuto in più e non va inteso come una sorta di controllo. «Il parroco non dovrà sentirsi investito da questo compito – conclude Invernici -, ma dovrà individuare figure professionali e competenti che si impegneranno in questo progetto». Sarà un modo concreto per coinvolgere i laici e renderli partecipi perché il destino degli immobili interessa tutta la comunità cristiana. E se questo adempimento all’inizio richiederà dei costi, a lungo andare farà risparmiare le parrocchie: la manutenzione programmata infatti impedisce il degrado del patrimonio.