Era il 1968 quando Adriano Celentano cantava Azzurro: il molleggiato raccontava di pomeriggi troppo lunghi che non passavano mai e di estati all’oratorio a passeggiare da solo. Pomeriggi troppo lunghi sono anche quelli che le ragazze e i ragazzi devono affrontare una volta terminate le lezioni scolastiche. Se ne occupa la copertina de Il Segno di settembre offrendo una fotografia, con testimonianze di esperienze virtuose, di una generazione che, soprattutto dopo la pandemia, trascorre il tempo in solitudine, relegando la comunicazione ai social.
I dati parlano chiaro: nel 2023 solo il 27,6% degli 11-14enni e il 30,1% dei 15-17enni dichiaravano di vedere tutti i giorni i propri amici. Dati molto distanti rispetto al 70% della generazione precedente. Tuttavia, ora emerge un’inversione di tendenza: i più giovani esprimono l’esigenza di ritrovarsi per studiare, ma non nella propria casa, giudicata troppo distraente. E allora ecco privilegiare le biblioteche, i bar, gli spazi di co-working.
Ecco che la scuola riprende a essere un luogo che funge da collante: il luogo più ricercato, insieme all’oratorio. Ne parla don Fabio Landi, responsabile del Servizio diocesano per la Pastorale scolastica, sottolineando l’urgenza di spazi dedicati allo studio, magari supervisionati da adulti, cui fa eco Vincenzo Sibillo, direttore generale dell’Istituto Leone XIII di Milano. Da parte sua, don Stefano Guidi, direttore della Fom (Fondazione oratori milanesi) e coordinatore di Odl (Oratori diocesi lombarde), racconta che, tra le proposte oratoriane più fortunate, ci sono appunto i doposcuola, in Diocesi più di 300, presenti nel 62% delle parrocchie. Interviene nel dibattito anche Francesca Gisotti, pedagogista dell’Area minori di Caritas ambrosiana, sottolineando quanto il doposcuola assuma la caratteristica di spazio a 360 gradi, momento in cui fare i compiti, ma anche tempo per la socialità, il gioco e lo sport.
Tra le testimonianze raccolte, quella dello spazio Ufo di Saronno (Va), del Centro “Compiti Point-AllenaMente di Lecco e delle parrocchie di Santa Maria Bianca in Casoretto e San Luca, in zona Città Studi a Milano.
Vita da prete
Anche la rubrica Vita da prete, con la storia di don Andrea Gariboldi, viceparroco di Santo Stefano a Sesto San Giovanni, racconta l’esperienza con i ragazzi e le ragazze in oratorio, che diviene un “cortile educativo” caratterizzato dall’ascolto.
La presenza dei giovani nelle ultime Settimane sociali dei cattolici è stata significativa: più di un terzo dei partecipanti era sotto i 35 anni. Lucia Pareti, delegata a Trieste della Diocesi di Milano, attiva in Economy of Francesco, racconta i nodi e le sfide per attuare “buone pratiche” e l’urgenza di trovare linguaggi e percorsi nuovi che entusiasmino i giovani alla politica e alla democrazia.
Il dibattito sul premierato
Una voce forte e chiara è quella di Enzo Balboni, già ordinario di Diritto costituzionale alla Cattolica di Milano: esprimendosi sul premierato, mette in guardia dalle derive autoritarie richiamandosi ai valori della Costituzione. La proposta dell’attuale maggioranza stravolgerebbe, con una torsione leaderistica, la nostra forma di governo democratico parlamentare.
In questo tempo di ripartenza dopo la pausa estiva, l’editoriale di Fabio Landi invita a investire sul presente superando una passività in cui il tempo è un “usa-e-getta”, facendo invece tesoro di ogni momento, così come il sociologo Mauro Magatti, approfondendo il Basta della Proposta pastorale dell’Arcivescovo, richiama il ruolo attivo dei laici, come popolo di Dio che si impegna in una cultura di pace.
I fidei donum in Albania
Continua la ricerca del mensile sulla missionarietà: grazie ai racconti dei “fidei donum” ambrosiani don Enzo Zago e don Alberto Galimberti, questa volta si parla di Albania, un paese svuotato dall’emigrazione, che ancora, per certi versi, è condizionato dal lungo isolamento vissuto durante il regime comunista.
L’inchiesta del mese si focalizza sulla presenza dei volontari cattolici negli ospedali: sorta di mediatori e sentinelle del paziente. Molte associazioni, soprattutto nel Milanese, hanno la loro sede all’interno di case di cura o di riposo, con un personale impegnato in un rigoroso iter formativo affiancato da “tutor”. Ciò che offrono è spesso ciò di cui si sente più il bisogno: tempo, ascolto e molta umanità. Storie quotidiane raccontate al mensile dall’Unione samaritana presente all’Ospedale di Niguarda, dall’associazione Vozza Ets presso gli Ospedali Fatebenefratelli-Oftalmico e Macedonio Melloni, dalla Fondazione Bianca Garavaglia all’Istituto nazionale dei tumori e dall’Associazione volontari ospedalieri (Avo), presente in oltre 700 ospedali italiani.
Una nuova esistenza è quella che sta iniziando il dentista afghano Farzad con la moglie: da una casa rifugio a Kabul fino in Brianza, grazie ai corridoi lavorativi per rifugiati del progetto “EU Passworld”, promosso da Caritas e Consorzio Communitas, che valorizza le competenze professionali.
Una vita diversa dopo il carcere e una testimonianza di riscatto che supera gli stereotipi è quella raccontata da una donna rom: ne parla anche Claudia Pecorella, docente di Diritto penale all’Università Bicocca di Milano, che ha raccolto le vicende di più donne di origine rom incontrate presso lo Sportello di assistenza legale del carcere di Bollate.
L’arte unita alla passione sportiva
Arte in tante declinazioni sul numero di settembre: dagli acquerelli dell’artista evangelica Silvia Gastaldi che, da quasi 50 anni, illustra la Bibbia per tramettere il suo messaggio universale a adulti e bambini, agli affreschi del Romanino a Pisogne, sul lago d’Iseo, nella chiesa di Santa Maria della Neve; fino all’arte trasmessa dai ragazzi di due scuole di Tradate ai disabili cognitivi grazie al progetto “llustrami l’arte” della Pinacoteca di Brera con il coinvolgimento della Cooperativa L’Arca: con il sistema easy to read i capolavori sono fruibili tramite un linguaggio semplificato e ad alta accessibilità. Ancora arte, unita alla passione sportiva: due giovani atleti autistici, Francesco Salerno e Jacopo Munegato, amici “complementari” tra loro, hanno raccolto i fondi per partecipare il 3 novembre alla Maratona di New York grazie alla vendita delle 43 tavole realizzate da Jacopo, l’artista del duo, durante le cinque mostre organizzate con il supporto dell’associazione “I ragazzi di Robin”.
Gli 80 anni del Csi (Centro sportivo italiano) raccontati nell’intervista al presidente Massimo Achini che illustra le cifre record registrate quest’anno nella formazione, nelle ore di attività in carcere e nelle iniziative realizzate oltre i campionati. Una realtà che, mantenendo il volontariato come anima generativa, ha una struttura organizzativa che lo supporta: il Comitato milanese conta 17 dipendenti, 11 collaboratori e 400 educatori.
Il Tempo del Creato
Oltre alle consuete rubriche e alle notizie, per una panoramica mensile a 360 gradi sulla realtà che ci circonda, lo spazio Laudato si’ è questa volta dedicato al Tempo del creato 2024: l’appuntamento annuale invita all’ascolto del grido del mondo e all’azione, consapevoli di essere “famiglia universale”. Un richiamo alla concretezza e al cammino che anticipa il Giubileo del 2025 grazie alla riflessione di don Nazario Costante, responsabile del Servizio per la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Milano.