Giovedì 25 ottobre, alle 10.30, al Santuario del Beato don Carlo Gnocchi presso il Centro Irccs Santa Maria Nascente di Milano (via Capecelatro, 66), in occasione del nono anniversario di beatificazione di don Carlo, sarà celebrata una Messa con gli operatori dell’IRCCS, con i ragazzi ospiti e i loro genitori.
La funzione sarà presieduta dal cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente emerito del Pontificio Consiglio per i testi legislativi, e concelebrata dal presidente della Fondazione Don Gnocchi don Vincenzo Barbante, dal presidente onorario monsignor Angelo Bazzari e dal rettore del Santuario don Maurizio Rivolta.
Nell’occasione sarà ricordato San Paolo VI, Giovanni Battista Montini, per l’amicizia e la fraterna attenzione che ha sempre avuto per don Carlo Gnocchi. E questo intenso legame viene messo in evidenza da un nuovo libro intitolato Un amico. Don Carlo Gnocchi e Giovanni Battista Montini, uscito nelle scorse settimane a cura di padre Leonardo Sapienza (Edizioni VivereIn).
Il libro vuole far risaltare l’amicizia che legava don Gnocchi a Montini, fin dai tempi del servizio di quest’ultimo in Segreteria di Stato, e poi come Arcivescovo di Milano: «Don Carlo – si legge nella prefazione – trovò in Montini un interlocutore e un amico. Fino a concludere nel suo testamento: “… mi sia concesso esprimere a S. E. Montini l’omaggio della mia profonda gratitudine”. Gli antichi dicevano che “l’amicizia o trova uguali o rende uguali”. Ed è quanto avvenuto tra due “santi”, accomunati da una spiritualità tutta lombarda e ambrosiana, e da una profonda carità che – come diceva Paolo VI – “nella Chiesa è tutto!”».
Il libro riporta in copertina una famosa immagine (nella foto sopra) che ritrae a Roma, nel 1954, monsignor Giovanni Battista Montini, allora Prosegretario di Stato, don Carlo Gnocchi e, tra loro, un giovane mutilato ospite del Collegio “Santa Maria della Pace”. Lo sguardo rivolto alla sofferenza dell’uomo innocente, ma anche il sorriso della speranza, illuminano questa istantanea, che potrebbe essere considerata il simbolo della relazione di rispetto e amicizia che unì monsignor Montini e don Gnocchi fino alla prematura scomparsa del Fondatore della Pro Juventute. Un periodo purtroppo breve, del quale è rimasta comunque una traccia importante nell’epistolario intercorso tra i due.