Nel pomeriggio di sabato 19 marzo, poco dopo le 16, papa Francesco si è recato all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per visitare il reparto dove si trovano i bambini ricoverati arrivati dall’Ucraina in questi ultimi giorni. Ne ha dato notizia il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, spiegando che «in questo momento sono 19 i bambini ucraini nei reparti dell’ospedale e nella sede di Palidoro, mentre quelli arrivati dall’inizio della guerra sono circa 50. Si tratta di pazienti con patologie diverse (oncologiche, neurologiche e di altro genere) fuggiti nei primi giorni di guerra e, più di recente, di bambine con ferite gravi da scoppio».
Il Papa si è fermato nelle stanze e ha visitato tutti i piccoli presenti, per poi fare rientro in Vaticano.
All’Antoniano: «Cantate per la pace»
I bambini e ragazzi del Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna e i Cori della Galassia dell’Antoniano sono stati ricevuti in udienza dal Papa in Aula Paolo VI. Tutti insieme hanno “consegnato” con le loro voci uno speciale dono: la canzone inedita Fratelli Tutti, se vuoi, ispirata all’enciclica Fratelli tutti.
«Come un grande, grandissimo coro – ha esclamato il Papa – voi fate questa bella esperienza di cantare insieme, di creare armonia con la varietà delle vostre voci. Pensate: se le vostre voci fossero tutte uguali, tutte identiche, ma che coro sarebbe? Sarebbe noiosissimo, anche brutto. Che musica verrebbe fuori? Non ci sarebbe nessuna armonia, ma solo un unico suono noioso… No, siamo diversi per formare una sinfonia di voci. Per formare una sinfonia di popoli». «Questo è importante: che tutti i popoli cantino insieme e ci sia la pace», ha aggiunto Francesco a braccio: «Questa è la pace. La pace non appiattisce le differenze, no, la pace è armonia delle differenze. La pace è l’armonia delle differenze», ha ripetuto il Papa esortando i bambini e ragazzi presenti a fare altrettanto.
In questo drammatico momento, l’Antoniano ha esteso all’Ucraina la rete solidale di Operazione Pane, con interventi nel Paese, ai confini e in Italia, ed è impegnata ad accogliere le migliaia di persone in fuga.