«Tendete ad alti ideali, siate santi! Ma è possibile essere santi alla vostra età? Vi rispondo: certamente! La santità è la via normale del cristiano: non è riservata a pochi eletti, ma aperta a tutti». «E state, attenti, perché il Signore oggi vi chiama». È un invito a puntare in alto e a mettersi in ascolto, non da soli ma «con la forza delle Spirito Santo», quello rivolto da Benedetto XVI ai circa 70 mila cresimandi e cresimati dell’arcidiocesi ambrosiana radunati questa mattina allo Stadio Meazza di San Siro.
Molti hanno portato fratelli più piccoli e più grandi, molti sono genitori in coppia, ma ci sono anche educatori, catechisti, sacerdoti, madrine e padrini. È una festa delle famiglie. Lo slogan è “Prendi il largo con Pietro” e domina la simbologia del mare: ogni parrocchia ha una vela con scritto il nome: una grande flotta di parrocchie che prende il largo insieme a Pietro. Il clima è informale e gioioso, ma c’è grande concentrazione dei ragazzi e tensione positiva, sono tranquilli e ordinati. Prima dell’arrivo del Papa c’è stato anche un attimo di commozione quando la presentatrice Lorena Bianchetti ha letto una lettera di Laura e Mauro, genitori del piccolo Andrea, morto l’11 maggio scorso per una leucemia fulminante, il giorno dopo aver ricevuto – in ospedale – il sacramento della Cresima.
Parlano i colori
L’entusiasmo dei giovani è esploso all’arrivo del Papa. «Come aggiungere parole alla festosa accoglienza di questi ragazzi? – ha esordito il cardinale Scola, accogliendo Benedetto XVI -. Parlano i colori, l’intensa gioia e la voglia di vedere di persona, fisicamente, il Successore di Pietro. Sono convenuti qui così numerosi da ogni parte della nostra vasta arcidiocesi perché sono desiderosi di imparare dalla viva voce della Santità Vostra il significato e il valore del dono dello Spirito Santo che hanno appena ricevuto o stanno per ricevere».
È stato il giovane Giovanni Castiglioni a salutare il Papa a nome di tutti i 70 mila di San Siro. «Per noi è bellissimo poterti accogliere in questo stadio dove giocano i nostri campioni – ha detto il cresimando -. Oggi però vogliamo dirti che per noi sei tu il campione più grande e anche l’allenatore dell’immensa squadra che è la Chiesa. Con te, con il nostro arcivescovo Angelo e con tutti quelli che ci aiutano a crescere – ha proseguito il ragazzo – vogliamo impegnarci ad allenarci al meglio alla scuola della fede secondo il programma del Vangelo di Gesù».
Un “sì” libero e consapevole
I canti, i balli e le coreografie hanno poi lasciato spazio alle parole di Benedetto XVI che ha ricordato il cammino formativo – “Lo spettacolo dello Spirito” – che accompagna i giovani ambrosiani verso il sacramento della Confermazione. «Avete imparato a riconoscere le cose stupende che lo Spirito Santo ha fatto, ora siete cresciuti e potete dire il vostro “sì” a Dio, un “sì” libero e consapevole», diventate «testimoni fedeli e coraggiosi di Gesù». «Siate aperti se vi chiama a seguirlo sulla via del sacerdozio o della vita consacrata – ha proseguito Benedetto XVI – non ditegli di no, sarebbe una pigrizia tremenda! Gesù vi riempirà il cuore per tutta la via!».
I consigli del Papa
Rivolgendosi ai giovani il Papa ha voluto offrire alcuni semplici consigli per la vita di tutti i giorni: «Cari ragazzi la vita cristiana è un cammino, è come percorrere un sentiero che sale su un monte in compagnia di Gesù». Un’amicizia che «si alimenta con l’Eucarestia» con «la Confessione» e «la preghiera personale di ogni giorno». «In famiglia – ha proseguito il Papa – siate obbedienti ai genitori, ascoltate le indicazioni che vi danno, per crescere come Gesù. Infine, non siate pigri, ma ragazzi impegnati, in particolare nello studio: è il vostro dovere quotidiano e una grande opportunità per crescere. Siate disponibili e generosi verso gli altri, vincendo la tentazione di mettere al centro voi stessi, perché l’egoismo è nemico della gioia».
Oratori, palestre di vita
Il Papa ha rivolto un pensiero anche alla Fondazione Oratori Milanesi – organizzatrice della manifestazione – che si occupa degli oltre mille oratori presenti nell’arcidiocesi. «Questi sono solo una piccola parte di tutti i ragazzi che trovano nei nostri oratori il luogo privilegiato per la crescita umana e cristiana», aveva spiegato al Papa don Samuele Marelli all’inizio dell’incontro. Una traduzione, ha proseguito don Marelli, «tipicamente ambrosiana lombarda, a partire dalla straordinaria intuizione di San Carlo Borromeo».
Rivolto a loro il Papa ha ricordato: «Voi siete fortunati perché nelle vostre parrocchie ci sono gli oratori. L’oratorio è un luogo dove si prega, ma anche dove si sta insieme nella gioia della fede. Siate frequentatori assidui del vostro oratorio, per maturare sempre più nella conoscenza e nella sequela del Signore!».