Nell’epoca della longevità, come coinvolgere gli anziani di oggi e di domani? Che ruolo affidare loro all’interno della Chiesa? Come rinnovare la cura pastorale che la Diocesi rivolge loro alla luce dei grandi cambiamenti?
Il “Movimento Terza Età” si ritrova a ripensare il significato e lo stile di una azione pastorale a favore degli anziani in due appuntamenti al Centro di via Sant’Antonio 5 a Milano.
Il primo dal titolo “La lieta notizia per noi anziani” si terrà sabato 19 gennaio dalle ore 9.00. All’incontro interverranno il vicario generale, mons. Franco Agnesi e il nuovo assistente del Movimento, mons. Franco Cecchin, che terrà una relazione programmatica cui seguiranno lavori di gruppo. Nel secondo incontro, previsto il 16 marzo, interverrà il dottor Ernesto Preziosi dell’istituto Toniolo Università Cattolica, storico dei movimenti e dei partiti politici.
Per effetto del diffuso benessere, abbiamo aggi a che fare con i cosiddetti “anziani giovani” (65-70 anni), generalmente in buona salute, facilmente protesi a vivere la loro età, ormai sganciata da un lavoro professionale, come riscoperta di una “nuova giovinezza”. D’altro canto, grazie all’allungamento della vita media, non sono più rare le persone che giungono ai 90 e più anni.
«Quando parliamo di anziani, ci riferiamo a persone che vivono condizioni molto diversificate. Fatta salva questa grande eterogeneità, gli anziani possono– nel caso di noi credenti – ritrovare un ruolo nel comunicare e trasmettere ai più giovani le realtà evangeliche, proprio facendosi testimoni del compimento della vita che giunge inevitabilmente con l’avanzamento dell’età. Ciò richiede un sussulto profetico che vada oltre una dimensione puramente devozionale e pietistica del fatto religioso cui in modo stereotipato sono spesso legati», spiega mons. Franco Cecchin, assistente diocesano del M.T.E (Movimento Terza Età).
Nato nel 1972, su proposta dell’allora Arcivescovo di Milano, il cardinale Giovanni Colombo, il Movimento Terza Età è un’aggregazione laicale che conta attualmente circa 7 mila iscritti. Organizzato in gruppi che fanno capo alla parrocchia o alla comunità pastorale e articolato in organi decanali, zonali e diocesani, il movimento promuove la formazione religiosa, spirituale, culturale e sociale degli anziani, favorendone l’attivazione e la partecipazione alla vita della comunità ecclesiale e civile. Proprio a partire da questi incontri, il Movimento Terza Età intende avviare un rinnovamento, insistendo in particolare sul dialogo intergenerazionale.