«Il grido dei poveri e della terra siano occasione di conversione». Lo ha detto l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, agli oltre 500 volontari e operatori della Caritas Ambrosiana che sabato 9 novembre si sono riuniti in via Sant’Antonio 5 per l’assemblea annuale che prepara la Giornata Mondiale dei Poveri che si celebrerà domani in tutta la Diocesi.
L’incontro dal titolo «Lasciamoci evangelizzare dai poveri per custodire la casa comune» è stato dedicato proprio al rapporto tra difesa dei più deboli e dell’ambiente, su cui tanto insiste papa Francesco.
«La preoccupazione che il sistema che assicura ai ricchi le loro ricchezze sia messo in pericolo dalle pretese dei poveri può indurre anche i ricchi a qualche gesto di generosità e di filantropia; così come il desiderio di godere di angoli belli, puliti, sani può indurre a una certa cura per l’ambiente. Non è la strada che i discepoli di Gesù sono chiamati a percorrere», ha spiegato mons. Delpini.
Piuttosto, ha sottolineato l’Arcivescovo «nella visione cristiana l’attenzione alla casa comune non è ispirata a una sacralizzazione del mondo, ma alla vita buona dei figli di Dio. La custodia della casa comune è quindi un servizio all’umanità, presente e futura».
Infine mons. Delpini ha esortato i volontari alla «carità intelligente che stabilisce relazioni prima che donazioni, che nel soccorrere riabilita, che risponde al grido non per tacitarlo con l’elemosina, ma per chiamare colui che grida perché sia salvato».
Dopo l’intervento dell’Arcivescovo si sono confrontati sul temi della tutela del creato: Roberto Buizza professore di Fisica alla Scuola Superiore S. Anna di Pisa, mons. Domenico Pompili, Arcivescovo di Rieti, Davide Bernocchi, consigliere speciale di Caritas Internationalis.
«Spinti dalle parole di papa Francesco sentiamo l’urgenza di invitare anche i tanti volontari che operano nelle parrocchie a scorgere come la crisi ecologica abbia un impatto molto concreto anche sul lavoro quotidiano di assistenza che facciamo ad esempio nei confronti dei migranti o a favore delle vittime di eventi naturali sempre più violenti, e come sia quindi necessario un approccio integrale all’emergenza climatica per trovare soluzioni davvero efficaci», ha sottolineato Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana.
Il legame tra questione ambientale e povertà ispira l’azione della Caritas Ambrosiana già da diverso tempo. Lo dimostrano diversi progetti promossi dall’ente diocesano: dalla raccolta degli indumenti usati attraverso i cassonetti gialli “Dona valore” – un esempio virtuoso di economia circolare, nato già 20 anni – al sistema di recupero degli sprechi alimentari, che consente attraverso il Refettorio Ambrosiano e la catena diocesana degli Empori della Solidarietà (7 store ed uno in apertura) di reimmettere nel circuito dell’assistenza le eccedenze alimentari, ovvero “il cibo rubato ai poveri”, per usare le parole di Papa Francesco.