Il 31 marzo 1987 il cardinale Carlo Maria Martini nominava il primo «Rettore responsabile del diaconato permanente» in Diocesi, nella persona di don Emilio Ferrario; il successivo 1° giugno lo stesso Arcivescovo costituiva il Consiglio per il diaconato permanente e il 17 settembre promulgava il documento intitolato «Cammino verso il diaconato permanente nella Diocesi di Milano», di fatto il primo Direttorio per il diaconato della Chiesa ambrosiana. Queste furono, trent’anni fa, le prime tappe della reintroduzione del diaconato permanente nella nostra Diocesi.
Per farne memoria, sabato 14 ottobre, presso il Centro pastorale ambrosiano di Seveso, si svolgerà un convegno, che vedrà anche la partecipazione del nuovo Arcivescovo, monsignor Mario Delpini.
Non si tratta di un evento meramente celebrativo, quanto di un’occasione per ripensare alla realtà del diaconato permanente in Diocesi, contemplando a distanza di trent’anni il valore ancora intatto delle intuizioni – già avanzate -, che guidarono il ripristino del primo grado del ministero ordinato e insieme misurando il cammino percorso e l’evoluzione della figura diaconale cui ha condotto l’esercizio del ministero stesso e la riflessione che ne è seguita in questi tre decenni.
Questo sguardo – insieme retrospettivo e strettamente attuale – sarà favorito dall’intervento di don Tullio Citrini, ecclesiologo e Rettore emerito del Pontificio Seminario lombardo, che fu uno dei protagonisti della stagione pionieristica del diaconato in diocesi. Le testimonianze di due diaconi, uno ordinato nei primi anni Novanta e l’altro vent’anni dopo, di una moglie e di un presbitero, parroco e Decano, consentiranno di mettere a fuoco lo stesso cammino da differenti punti di vista, nel tentativo di delineare qualche convergenza non minimale e non casuale attorno a una figura che possiede ormai una sua discreta visibilità nell’azione pastorale della Chiesa di Milano. Infine, l’intervento di monsignor Mario Delpini porta con sé non solo l’autorevolezza del magistero del Vescovo – al cui servizio si pone il diaconato con una sua configurazione specifica e originale -, ma anche il contributo di riflessione di chi, come responsabile diocesano per il diaconato, ha in questi anni offerto molteplici spunti e un costante incoraggiamento in vista dell’approfondimento e della migliore comprensione del ministero diaconale.
Il convegno è aperto a tutti i fedeli, ma in particolare, oltre a costituire l’annuale momento di raduno dei diaconi ambrosiani (e delle loro mogli) con l’Arcivescovo, si rivolge ai presbiteri e a tutti gli operatori pastorali che intrecciano il loro vissuto quotidiano e la loro missione ecclesiale con la persona e il servizio dei diaconi permanenti.