«La prospettiva dei Gruppi Barnaba è quella di allargare i campi dell’azione pastorale». A dirlo è don Luca Violoni, prevosto di San Giuliano Milanese e decano di San Donato-Peschiera Borromeo. Ci sono ancora ambiti scoperti come «la scuola, la pastorale sociale e del lavoro, lo sport, la cura della salute, il rapporto con diverse realtà per progetti civili su aree più grandi…». Ma occorre «allargare il confine» anche di quegli ambiti già toccati dalla pastorale ordinaria, come nel caso della cultura.
«Il Gruppo Barnaba è una grande occasione», purché, dopo aver studiato la realtà, non si entri nella logica del «dovremmo fare» o «bisognerebbe»: «Bisogna leggere bene il territorio, senza inventarsi nulla, cogliendo le energie presenti e mettendole a sistema, perché oggi sono molto scollegate». Questo consentirebbe di «rendere significativi anche quei vissuti che già esistono e che altrimenti rischierebbero di diventare irrilevanti».
La Diocesi non ha creato un contenitore che poi andrà riempito, né un gruppo di rappresentanza. «Si parte invece da un gruppo di persone che già esistono per dare voce a una vita che c’è e che può essere ancora più bella».