«“De-centramento” – Centro e periferia, oltre ogni confine esistenziale»: questo è il tema su cui, dal 10 al 15 febbraio, rifletteranno i partecipanti al Campus internazionale di Educazione alla Pace. L’iniziativa, giunta alla quarta edizione, parte dal quartiere di Gratosoglio, nella periferia sud di Milano, per raggiungere luoghi significativi del centro città e coinvolgere autorità e cittadini.
Ai vari momenti di riflessione, di ascolto e d’incontro sono iscritti più di mille giovani, quattordici dei quali provenienti da Sarajevo. Questi ultimi sono accompagnati da Jovan Djiviak che, al tempo della guerra in Bosnia, non perseguendo vantaggi personali, decise di schierarsi a favore di Sarajevo assediata, per difenderne il modello multiculturale. Alla fine del conflitto, abbandonato per sempre l’esercito, aprì un’associazione per orfani di guerra. La sua testimonianza, venerdì 15 al Centro Asteria, è tra i momenti più attesi del Campus, con iscritti anche da fuori Milano.
Don Giovanni Salatino, vicario parrocchiale incaricato della Pastorale giovanile a Gratosoglio, spiega così il tema di quest’anno: «Il centro ha bisogno della profezia di umanità che si nasconde nella periferia e in tutte le periferie esistenziali. La periferia ha bisogno di ritrovare il Centro per non smarrire l’orbita attorno a cui gravitare e per evitare il rischio della disgregazione e del degrado». Centro e periferia, dunque, entrambi abitati anche da giovani che cercano il modo di costruire un futuro diverso e di riscoprire la propria dignità umana.
Anche per questa ragione la programmazione del Campus della Pace ha visto la collaborazione di alcune realtà situate nel centro di Milano. Per esempio, martedì 12 alle 10, il Liceo Parini ospiterà una conferenza sull’intreccio tra passato e presente nelle vie cittadine, punto di partenza per una piccola indagine sul campo da parte dei giovani partecipanti. La mattina di mercoledì 13, presso il Castello Sforzesco, il professor Gustavo Pietropolli Charmet proporrà un percorso di riflessione a partire dalla Pietà Rondanini di Michelangelo.
Cuore dei cinque giorni sarà la veglia interreligiosa di mercoledì 13 alle 21, nella chiesa di Maria Madre della Chiesa, alla presenza dell’Arcivescovo monsignor Mario Delpini, dell’imam di Sesto San Giovanni Abdullah Tchina, di esponenti della Chiesa ortodossa romena e del mondo buddhista. Il finale della veglia sarà sulla piazza tra i grattacieli di via dei Missaglia, dove ciascuno dei presenti attingerà la luce da una lampada benedetta da papa Francesco il 16 gennaio, al termine dell’Udienza generale.
«Il Campus offre un momento di riflessione evangelica sul tema della dignità dell’uomo, costituendo uno dei modi con cui Gratosoglio fa vedere la sua ricchezza umana – puntualizza don Salatino -. Proprio per questo ha una ricaduta sociale e politica. Alla veglia del 13, infatti, sarà presente anche il sindaco Giuseppe Sala, mentre alla vicesindaco Anna Scavuzzo saranno affidate le conclusioni, sabato 15. Vogliamo quindi lanciare in modo chiaro un appello perché possa essere avviato con decisione un processo di riqualificazione del quartiere».
Info: parrocchia Maria Madre della Chiesa (via Michele Saponaro 28, Milano; tel. 02.89302140); don Giovanni Salatino, vicario parrocchiale oratorio San Barnaba e Maria Madre della Chiesa (via Feraboli 27, Milano; cell. 320.1163391; dongiovanni.s@email.it); campusdellapace@gmail.com; www.campusdellapace.altervista.org