Nella sede del Patriarcato ortodosso di Mosca, in un clima di grande cordialità, si è svolto questa mattina l’incontro tra il patriarca ecumenico di Mosca, sua Santità Kirill, e il cardinale Angelo Scola. L’Arcivescovo era accompagnato dall’arcivescovo cattolico della città monsignor Paolo Pezzi.
Iniziando il dialogo il Patriarca ortodosso ha riletto la situazione sociale in Russia, non più segnata dall’ateismo militante, ma da un male ancora più sottile: l’indifferenza al tema religioso, diffusa dall’azione dei media e dalle tendenze culturali. Kirill ha poi speso parole di apprezzamento per Papa Francesco: in particolare si è detto in piena sintonia con lui circa la travagliata situazione in Siria, dove la minoranza cristiana vive in situazione di persecuzione e due vescovi ortodossi sono tuttora nelle mani dei rapitori, nonostante i diversi appelli del Patriarca di Mosca. Una persecuzione – ha ricordato Kirill – che i cristiani hanno subito anche in Russia nel ventesimo secolo durante il regime sovietico. La sintonia col Pontefice cattolico – secondo Kirill – può portare a superare molti problemi storici tra le due Chiese, in forza della comune responsabilità che ortodossi e cattolici sentono per il servizio al mondo.
Il cardinale Scola, dal canto suo, ha riconosciuto come «lo sforzo comune delle due Chiese è andato crescendo e sviluppandosi in questi ultimi decenni. Il dialogo ecumenico non ha mai nascosto differenze e fatiche. Anzi, ha saputo superare le incomprensioni storiche mostrando il bene prezioso dell’unità in favore di tutti gli uomini». Per l’Arcivescovo «nelle società europee molti soggetti faticano a comprendere e a riconoscere un corretto rapporto con le religioni che sia veramente rispettoso di una effettiva libertà religiosa rettamente intesa». Scola ha ricordato le celebrazioni dei 1700 anni dell’Editto di Costantino (anniversario che ha visto anche il Patriarca Kirill presente alle manifestazioni a Nis, città natale dell’Imperatore), rilevando che «la questione della libertà religiosa rimane aperta. Ci sono molte correnti di pensiero e iniziative legislative secondo le quali una giusta laicità si può ottenere solo neutralizzando lo spazio pubblico delle religioni. Nella società plurale, senza forzare nessuno, chiediamo la libertà – per noi e per tutti – di fare la proposta cristiana in tutta la sua interezza e concretezza». Concretezza come conseguenza dell’incarnazione di Dio e del suo coinvolgimento nella storia e che spinge i cristiani a interessarsi della vita quotidiana (matrimonio, giustizia, ambiente…) e alle questioni sociali, per portare il contributo alla costruzione della “vita buona”. Proprio per questo motivo, secondo Scola, «nella società plurale occorre favorire la libertà religiosa, permettendo a tutti di esprimersi».
L’Arcivescovo ha poi sottolineato come «gli sforzi comuni di vostra Santità e di papa Francesco a beneficio della Siria sono molto importanti: è tremendo quello che laggiù i cristiani stanno patendo, subendo addirittura il martirio. In Occidente si dice troppo poco su questo».
Il rapporto di amicizia non esiste solo tra le Chiese ortodossa e cattolica, ma in particolare tra i cristiani di Mosca e quelli ambrosiani. Rivolgendosi ancora a Kirill, Scola ha spiegato che «quanto stiamo cercando di fare a Milano, per vivere una comunione più grande con le Chiese ortodosse», e in particolare con quelle legate a Mosca, «rappresenta un segno prezioso. Sta nascendo un ecumenismo di popolo. Fedeli cattolici e ortodossi si stanno conoscendo sempre più. il dialogo non è più solo legato ad aspetti dottrinali o storici, ma sta passando tra la base, tra i fedeli». Il Cardinale ha ricordato al Patriarca che nella Diocesi ambrosiana sono quattro le parrocchie ortodosse russe (due a Milano, a Lecco e a Varese) e gli ha anticipato che sta per mettere a disposizione una nuova grande chiesa in via Colleoni. «L’incontro con Sua Santità Kirill è stato per me occasione di grande gioia», ha commentato il cardinale Scola uscendo dal Patriarcato.
Il viaggio a Mosca si è poi concluso con l’incontro con il rettore dell’Università ortodossa di San Tikon, che ha presentato all’Arcivescovo di Milano i progetti di collaborazione con la Biblioteca Ambrosiana per la traduzione dell’Opera Omnia di Sant’Ambrogio (tre i volumi già pubblicati) e gli scambi culturali e accademici con i docenti e gli studenti dell’Università cattolica.