Nell’80° anniversario della morte l’urna con le spoglie del Beato Francesco Paleari, primo sacerdote cottolenghino a essere beatificato (nel 2011), tornano per qualche giorno nella sua città natale, Pogliano Milanese. Sabato 14 settembre l’urna con le spoglie mortali del Beato compirà infatti una peregrinatio dalla Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino fino a Pogliano. Rimarrà esposta alla venerazione dei fedeli presso la chiesa parrocchiale fino al 18 settembre, giorno nel quale viene celebrata la memoria liturgica.
«Don Francesco Paleari è nato a Pogliano nel 1863 – spiega don Andrea Cardani, responsabile della Comunità pastorale cittadina, intitolata proprio al Beato -. Di lui si ricordano in particolare la mitezza, l’umiltà, il sorriso. È stato molto ricercato per le predicazioni degli esercizi spirituali ai sacerdoti, ai laici e ai religiosi». Svolse il suo ministero principalmente a Torino, dove insegnò Filosofia nel Seminario della Piccola Casa e alla Consolata, presso i missionari del Beato Giuseppe Allamano. Fu poi direttore spirituale al Seminario diocesano di Torino. Il riconoscimento del miracolo alla base della sua beatificazione – la guarigione di un uomo affetto da meningite acuta – risale al 1946.
A Pogliano Milanese, nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, c’è ancora la sua casa natale, dove a volte tornava da Torino per festeggiare anniversari di sacerdozio, suoi o di altri preti che conosceva. «Era un uomo piccolo, sorridente e generoso – aggiunge don Cardani -. I più anziani lo ricordano come una persona che aveva sempre una parola buona per tutti e che donava caramelle ai bambini. La festa per l’arrivo della sua urna nasce dal desiderio di averlo ancora in mezzo a noi, di tenere viva la sua figura». Tra l’altro, nel corso della peregrinatio, si celebra la Giornata diocesana del Seminario (15 settembre), un’occasione importante per pregare il Beato Paleari per nuove vocazioni sacerdotali e per far conoscere alla diocesi le sue virtù.
In occasione della peregrinatio, inoltre, a Pogliano Milanese verrà istituito un nuovo riconoscimento, il Franceschino d’oro, che d’ora in avanti verrà assegnato annualmente. «Per questa onorificenza abbiamo preso spunto dall’Ambrogino d’oro di Milano – precisa don Cardani -. Vorremmo dedicarlo a chi si è distinto sul nostro territorio nel vivere il Vangelo della carità. Ci piacerebbe che fosse uno stimolo per incoraggiare anche oggi a perseguire le virtù in cui questo Beato si è contraddistinto».