L’hanno vissuta con giovane entusiasmo, monsignor Giuseppe Vegezzi e monsignor Luca Raimondi, all’epoca rispettivamente coadiutore e seminarista, oggi entrambi Vescovi ausiliari: come per tutti coloro che vi hanno partecipato negli anni, anche in loro ha lasciato il segno.
Santiago di Compostela (1989) brilla ancora nel cuore, nei ricordi commossi: la prima Gmg, per loro, e insieme il primo vero grande raduno europeo con tutto il “mondo giovane” rappresentato. Il viaggio in pullmino, come esperienza di essenzialità, e l’emozione di raggiungere, in pellegrinaggio, il luogo delle celebrazioni, di avere una meta comune ed essere in tanti, con lingue diverse, a cantare e a manifestare lode al Signore. Così hanno vissuto la bellezza dell’intuizione meravigliosa di San Giovanni Paolo II, quella di far scoprire ai giovani la centralità di Gesù nella loro vita e la cattolicità della Chiesa, la sua universalità. Il “cristocentrismo” respirato in quelle giornate li ha aiutati nelle scelte e accompagnati nel ministero.
Ce ne furono poi altre, altrettanto forti, fino a quelle seguite, da parroci, grazie ai mass media: «Non avrei più pensato di partecipare a una Giornata mondiale della gioventù», confessa Raimondi. Nella successione apostolica, sono stati chiamati ora, in una nuova veste, come Vescovi ausiliari, con l’arcivescovo Mario Delpini, a farsi vicini ai giovani e a trasmettere il testimone nella Gmg di Lisbona, perché i giovani non vivano la fede solo come sentimentalismo, ma come una reale appartenenza al corpo storico di Cristo, che è la Chiesa.
Una Parola che serve alla vita
Dopo gli anni della pandemia, in quella che può essere considerata la “Gmg del rilancio”, questi giorni possano «far comprendere ai giovani – spiega Vegezzi – che il Vangelo è la parola di Dio che parla all’uomo e serve per la vita». Attraverso la sfida lanciata tanti anni fa da Giovanni Paolo II, portata avanti da Benedetto XVI e continuata da Francesco, la Chiesa in uscita trova nella Gmg il suo paradigma: consegnare la fede ai giovani. E se tantissimi giovani hanno scelto di esserci -circa 6000 gli ambrosiani, molti alla prima esperienza di Gmg, alcuni anticipando con il gemellaggio a Porto, altri direttamente a Lisbona -, qualsiasi sia la loro motivazione, l’invito dei Vescovi ausiliari è quello di fidarsi, vivendola con intensità, e aprendosi al soffio dello Spirito. Perché è dai giovani, a partire dall’incontro con il Signore, che deve iniziare il cammino per costruire una società più bella e abitabile.
Le catechesi sulla cura del creato
Significativo allora che le prime due mattine di catechesi, martedì 2 e mercoledì 3 agosto, vertano sulle tematiche su cui oggi si declina la fede: la cura per il creato, intesa non solo come ecologismo, ma come popolo della Chiesa che vive in mezzo ai popoli prendendosi cura della terra, della pace, del creato, dell’altro, anche nella sua diversità e anche oltre i confini della Chiesa. Un percorso che la Laudato si’ indica e che la Fratelli tutti autorizza ancora di più.
«L’ecologia integrale è un ritrovare se stessi nella pienezza dell’umanità di Gesù, nel rapporto con il Creatore, il creato e le creature, che spinge alla fraternità – precisa Raimondi -. A un mondo che sembra erigere barriere e muri, nella fede diciamo “Padre nostro”, perché siamo uniti dal battesimo come fratelli universali. Una forma di amicizia sociale con un cuore teologico che è l’appartenenza al Signore Gesù».
Libertà di cuore
Nell’ultima catechesi, il 4 agosto, la celebrazione penitenziale, per sperimentare nella Chiesa la solidarietà tra peccatori e vivere una grazia più forte delle proprie fragilità. Ecologia integrale, amicizia sociale e riconciliazione: tre sguardi per riflettere, con gli interventi dei Vescovi, sulle attenzioni da coltivare nella nostra esistenza e prepararsi alla Veglia di sabato 5 e alla celebrazione eucaristica di domenica 6 agosto. L’augurio, a tutti i giovani che vi parteciperanno, è quello di «avere libertà di cuore per lasciarsi interpellare dalle parole: del Vangelo, del Papa, dei Vescovi, ma anche di chi si incontrerà, con la consapevolezza che abbiamo bisogno di arricchirci degli altri e dell’Altro», sottolinea Vegezzi.
Essere un giovane che segue l’insegnamento di Gesù non è fuori moda e fuori tempo: è lo stile dei nuovi moderni discepoli di Gesù, che si incontreranno in questi giorni con gioia a Lisbona.