Ad Assisi con Francesco: questa è l’esperienza che hanno potuto vivere i novecento preadolescenti ambrosiani, in pellegrinaggio nella città del Poverello, fra l’1 e il 3 maggio, proprio per scoprire le dimensioni cristiane della povertà e dell’umiltà. «I poveri e gli umili sono coloro che escono da se stessi per cercare la vera gioia e la risposta ai desideri e alle domande che hanno nel cuore, sanno che i loro grandi desideri li può compiere solo Dio»: si è rivolto con queste parole monsignor Paolo Martinelli, Vescovo ausiliare di Milano, presiedendo sabato scorso, per i gruppi ambrosiani, la Santa Messa nella Basilica superiore di San Francesco, e che ha partecipato a questo appuntamento in calendario per la prima volta all’interno del percorso preadolescenti, raccogliendo la tradizione di alcuni gruppi che già negli anni passati facevano tappa ad Assisi nel post-Cresima.
L’eucaristia, celebrata sotto gli affreschi di Giotto nella mattina di sabato 2 maggio, è stata preceduta il giorno prima da una festa di accoglienza da parte della fraternità francescana e alla presenza dell’Arcivescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino che, rivolgendosi ai ragazzi, li ha invitati a tornare a casa con un carico di gioia e di letizia.
La festa si è svolta nella piazza della Basilica di Santa Maria degli Angeli ed è stata animata dai frati minori e dalle suore francescane che vivono attorno alla Porziuncola. In diversi quadri scenici, in cui i frati e le suore hanno cantato, ballato e dato testimonianza della loro vocazione, sono state presentate le figure di San Francesco e Santa Chiara e posto un accento al tema della fraternità, lanciando il messaggio: «Si può essere felici solo con gli amici».
Insieme, i preadolescenti si sono messi in fila per entrare nella Porziuncola, portando ognuno con sé «un desiderio, una fatica e un fratello da ricordare», così come hanno richiesto i frati al termine della festa in piazza.
Dalla Porziuncola i vari gruppi si sono messi in cammino alla scoperta di Assisi e delle tracce che San Francesco ha lasciato in modo indelebile nella sua città. I ragazzi hanno potuto riconoscere i luoghi che hanno in un certo senso hanno «frequentato» nel percorso di avvicinamento al Pellegrinaggio dal titolo «Un biglietto per Assisi», elaborato dal Servizio per i ragazzi, gli adolescenti e l’oratorio per il cammino dei preadolescenti nei tempi di Quaresima e di Pasqua. A ogni luogo è stato associato un tema che si riferisce alla vita cristiana, incarnata nell’esperienza quotidiana dei ragazzi. È così, per esempio, che l’Eremo delle carceri ha richiamato la dimensione della preghiera quotidiana dei ragazzi, la chiesa di San Damiano la scelta vocazionale di ciascuno, la Porziuncola proprio l’immagine della «perfetta letizia» e quindi della gioia e la Basilica di San Francesco, che contiene le reliquie del Santo, il riferimento alla morte e alla risurrezione. I ragazzi hanno potuto così comprendere il significato di questo viaggio nella ricerca del Signore Gesù come maestro della propria vita, così come ha sottolineato monsignor Paolo Martinelli descrivendo le scelte del Poverello di Assisi: «Francesco ha scoperto che c’è una morte che dà la vita, che è quella di Gesù sulla croce, e c’è un amore più forte della morte. Per Francesco essere povero, umile e piccolo significa imitare Gesù che ha dato la vita per amore». I ragazzi hanno potuto così vivere l’esemplarità di un Santo sperimentando anche le fatiche di un viaggio, dell’essere per un po’ distanti dai genitori e imparare a stare in gruppo in modo continuativo vivendo un’esperienza formativa insieme agli altri.
Per questo la modalità dei pellegrinaggi (si pensi agli eventi emblematici e tradizionali dei quattordicenni a Roma e al Sacro Monte di Varese) si inserisce pienamente nel cammino di fede proprio dei preadolescenti.
Le linee guida del nuovo itinerario diocesano dei preadolescenti saranno date agli educatori in incontri previsti nelle Zone pastorali a partire dal 3 giugno (info: www.chiesadimilano.it/pgfom)