In mezzo alla terra c’è una benedizione
La benedizione di Dio non è una parentesi, una evasione dalle asprezze della storia. Non è una specie di assicurazione che copre tutti i rischi. Non è un intervento clamoroso e risolutivo che scaccia il male e assicura il trionfo del bene. Non è un supporto alla presunzione umana che costruisce il mondo perfetto con le risorse, l’organizzazione e la tecnologia.
In mezzo alla terra c’è una benedizione, secondo la promessa del Signore: in quel giorno Israele sarà una benedizione in mezzo alla terra (Is 19,24). C’è un popolo che attesta la benedizione di Dio e si mette in cammino perché la benedizione di Dio è una promessa affidabile.
Sono i pellegrini di speranza.
In che modo i pellegrini di speranza sono benedizione di Dio in mezzo alla terra?
Stanno dentro le vicende della gente
Coloro che credono nella promessa di Dio, e perciò sono in cammino, camminano con tutti e hanno simpatia per tutti. Dell’umanità vedono anche tutte le miserie, gli errori, le cattiverie, i peccati, gli orrori. Eppure stanno dentro, eppure continuano a provare simpatia per l’umanità perché la promessa in cui hanno creduto non è un privilegio che introduce in una comunità di perfetti, ma una rivelazione che li rende responsabili anche degli altri, di tutti. A tutti infatti è destinata la benedizione di Dio e gli amici di Dio abitano la terra per annunciarlo a tutti. Sono pellegrini di speranza, ma non solo per sé stessi, piuttosto per invitare tutti a unirsi al loro cammino verso il Regno. Perciò hanno simpatia per tutti.
Hanno qualche cosa da dire: annunciano Gesù
I pellegrini di speranza, attraversando la storia dei tutti, non sono però confusi dentro la disperazione e la rassegnazione del mondo. Non sono contagiati dal delirio di onnipotenza o dalla prepotenza o dall’avidità che agita i potenti e i popoli. Sono riconoscibili perché hanno qualche cosa di speciale: parlano di Gesù.
I pellegrini di speranza nel loro pellegrinaggio fanno molte cose buone, aiutano dove possono, si rendono utili soprattutto nel servizio a coloro che sono fragili o soli o considerati lo scarto dell’umanità. Fanno molto bene in molti modi. Ma il bene che fanno non è come una elemosina che offre un momentaneo sollievo. Hanno piuttosto da dire di Gesù. Sono incaricati di annunciare non un sollievo, ma la salvezza. La loro speranza non è la favola «che tutto andrà bene», ma è la promessa della vita, della vita eterna, della vita felice.
Perciò i pellegrini di speranza vincono la tentazione dell’afasia, cioè quella di chi fa il bene, ma nasconde le ragioni per cui lo fa. Vincono la tentazione dell’imbarazzo o di una specie di paura di disturbare nell’annunciare il Signore Gesù.
I cristiani che sono in verità in cammino verso il Regno, che sono pellegrini di speranza, non si limitano a dire qualche parola di consolazione, ma sentono la responsabilità di condividere la missione di Giovanni che battezzava nel giordano e diceva: viene dopo di me colui che è più forte di me… io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo (Mc 1,8).
Illuminare tutti sul mistero nascosto nei secoli in Dio (cfr Ef 3,8-13)
Parlare di Gesù, testimoniare il battesimo in Spirito Santo e fuoco è condividere la rivelazione della multiforme sapienza di Dio, secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore.
Come Paolo i pellegrini di speranza sono una benedizione per tutta la terra perché hanno ricevuto questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio.
Perciò, si dice, i discepoli di Gesù, pellegrini di speranza, non si fermano alle banalità e ai luoghi comuni, ma rivelano la chiamata di tutte le genti alla libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in Gesù.
Alcuni forse del mistero di Dio avvertono la profondità inesauribile e indicibile e perciò rinunciano a pensare, a domandare, a pregare secondo l’insegnamento di Gesù. Ma Gesù non parla di una astrazione quando parla di Dio, piuttosto dona lo Spirito per renderci familiari di Dio, figli che accedono al Padre in piena libertà.
I pellegrini di speranza sono una benedizione al centro della terra perché proprio di questo vivono, proprio questo desiderano, proprio verso questa meta sono in cammino: accedere a Dio in piena fiducia.