Si è chiuso un anno che ci ha lasciato in eredità un carico di incertezze, di timori, talora di sentimenti di inadeguatezza rispetto alla direzione del futuro del pianeta e dei popoli, e il primo appuntamento significativo per tutte le Chiese richiama proprio alla fiducia nella potenza di Dio.
La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, dal 18 al 25 gennaio, propone infatti il testo di Esodo 15,6 in cui la liberazione e la salvezza del popolo degli israeliti avvengono per la potenza di Dio. La celebrazione ecumenica di chiusura del 25, «La nostra debolezza e la forza di Dio», vedrà la predicazione dell’arcivescovo monsignor Mario Delpini e del pastore Paolo Ricca, presso la Chiesa evangelica Valdese (via Francesco Sforza 12, Milano).
«La mano di Dio – si legge nel testo-guida della Settimana – può essere compresa sia come la sicura vittoria di Dio sugli avversari, sia come la sua infallibile protezione verso il suo popolo. Nonostante la determinazione del faraone, Dio ha ascoltato il grido del suo popolo e non lascerà che perisca perché Egli è il Dio della vita». A preparare il testo e la traccia teologica e liturgica della Settimana sono stati i cristiani dei Caraibi che ben conoscono le fatica della liberazione da vicende del passato che hanno tolto loro la libertà, come fu per gli israeliti costretti anche all’esilio.
Nel nostro mondo, segnato dal peccato, troppo spesso le nostre relazioni sociali mancano della dovuta giustizia e compassione che onorano la dignità umana. Povertà, violenza, ingiustizia, tossicodipendenza, pornografia e il dolore, la tristezza, l’angoscia che vi fanno seguito sono esperienze che distorcono la dignità umana.
Su questo tema a livello mondiale, all’interno dell’esperienza ambrosiana si colloca l’anniversario dei 20 anni di attività del Consiglio delle Chiese cristiane di Milano (Cccm). E il Consiglio, come sempre promotore del percorso della Settimana, insieme al Servizio Ecumenismo e dialogo della Diocesi ambrosiana, per le iniziative cittadine, ha richiamato il tema della Settimana del 1998 (Rm 8) focalizzato sulla debolezza umana di fronte alla potenza di Dio. «Il card. Martini agli avvii del Cccm ne sottolineò la “debolezza” come elemento centrale della sua costituzione, e quest’anno abbiamo voluto ripercorrere quei momenti rafforzando i sentimenti di ringraziamento al Signore per quanto vissuto in questi anni, ma anche per rilanciare la nostra esperienza alla luce della riflessione di quest’anno. Un’ideale congiunzione – sottolinea Sara Comparetti, presidente del comitato direttivo del Cccm – tra il tema d’origine e quello di quest’anno, che si traduce in un forte invito di riflessione e di rilancio del nostro cammino ecumenico nella realtà milanese». «Ripercorrere i passi compiuti – afferma il diacono Roberto Pagani, responsabile del Servizio Ecumenismo e dialogo della Diocesi – e tendere a unificare in tutta l’area diocesana le proposte della Settimana ecumenica sono i contenuti di fondo. Quest’anno abbiamo anche rafforzato l’invito ai giovani coinvolgendo le cappellanie universitarie».