Lunedì 27 e martedì 28 novembre, a Seveso, il Consiglio presbiterale diocesano ha tenuto la settima sessione sul tema dei suggerimenti per il nuovo Direttorio dei Consigli (parrocchiale e degli affari economici) parrocchiali e di Comunità pastorale.
Il confronto si inserisce nel cammino intrapreso dalla Chiesa ambrosiana in questi mesi e tiene conto dei numerosi apporti offerti nel corso dell’anno: i decani, nel mese di giugno; i Consigli parrocchiali e di Comunità pastorale, con le verifiche condivise nei mesi di giugno-novembre (i cui esiti sono stati tramessi alla Équipe diocesana per la sinodalità); le fraternità del clero (sono pervenuti 30 contributi, su 63 fraternità), nei mesi di settembre-ottobre e il Consiglio pastorale diocesano nei giorni 25-26 novembre. La ricchezza di tante riflessioni, unitamente all’approfondimento teologico offerto da don Mattia Colombo, ha sostenuto e illuminato il percorso del Consiglio presbiterale.
La passione del confronto, unita alla consapevolezza dei tanti limiti riscontrabili nell’attuale esperienza degli organismi di partecipazione (nella Chiesa e non solo), ha animato il confronto a gruppi del primo giorno, in cui sono emerse anche le consuete differenze tra le tante e mutevoli realtà che sono presenti nella Chiesa ambrosiana.
Parte integrale e stimolo per la discussione è venuto poi dal confronto, la sera del lunedì, con il racconto di quanto vissuto dall’Arcivescovo nella prima sessione del Sinodo dei Vescovi (nel mese di ottobre). L’ascolto dell’appassionante esperienza ecclesiale vissuta ha poi animato un breve dibattito, che ha aperto anche al confronto sul Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia e sul modo in cui lo stesso Consiglio presbiterale possa vivere in modo più proficuo la propria sinodalità.
La giornata di martedì, prendendo atto delle 16 mozioni proposte dai gruppi (cui un consigliere, nel corso del dibattito, ne ha aggiunta una diciassettesima), ha permesso di leggere in sintesi le riflessioni emerse: pur nella diversità delle opinioni si è mostrata convergenza nel considerare, in modo realistico e rispettoso della verità dei fatti, che è in atto un oggettivo indebolimento del senso comunitario dei fedeli che vivono nelle parrocchie e Comunità pastorali, con un’inevitabile ricaduta sulla scarsa disponibilità a condividere l’impegno negli organismi di comunione previsti. Altrettanto condiviso è stato tuttavia anche il desiderio di un rilancio degli organismi di corresponsabilità ecclesiale, su cui il Consiglio chiede che si continui a scommettere. Le diverse mozioni, sui cui si è riscontrato un confronto serrato e leale (come mostra il diverso gradimento delle stesse: alcune respinte, alcune approvate di misura, altre pienamente condivise), devono essere lette in questo senso come manifestazione del desiderio di rinnovare il senso ecclesiale delle comunità, magari mettendo in discussione alcuni aspetti su cui sinora non ci si era mai espressi, ma sempre nel desiderio di un rilancio. Non sono mancate anche voci che hanno messo in luce la necessità di rinnovare profondamente il modo in cui gli stessi presbiteri interpretano il loro ruolo nei Consigli, a partire dal compito di presidenza affidato al parroco o al responsabile di Comunità pastorale (e con lui la diaconia).
Al tema principale dei lavori si è aggiunta l’elezione delle commissioni preparatorie per le prossime due sessioni del Consiglio (dedicate, rispettivamente e in ordine cronologico, alla pastorale universitaria e all’iniziazione cristiana) e si è eletto il rappresentante del Consiglio nel Comitato promozionale della Caritas Ambrosiana (confermato don Augusto Bonora).