Quando il compleanno ha un numero “tondo”, contiene indubbiamente qualcosa di più. Richiama sempre un traguardo, ma anche un punto di ripartenza. Tanto più se gli anni sono 70! Perché, come suggerisce il Salmo, aprono il cammino verso gli 80, per i più robusti.
Ma un Vescovo ricorda e festeggia il compleanno? E il Vescovo Mario?
Se dovessi dire che “ricorda” il compleanno, risponderei di sì. La memoria è vivace, la data è scolpita sui documenti ufficiali, chi gli vuol bene gli chiede di tener libero almeno un momento del giorno 29 luglio e lui amabilmente lo fa.
Se invece dovessi dire che “festeggia”, allora confesso che dovrei fare qualche distinzione. Di certo festeggia ricordando sua mamma e suo papà che lo hanno accolto, chiamato per nome e battezzato. Di certo non festeggia se deve organizzare ricevimenti e banchetti (infatti non lo farà).
Di certo non festeggia se deve essere circondato da solenni discorsi di circostanza. Di certo festeggia se quel giorno, nella preghiera semplice o nel canone eucaristico, si pronuncia il suo nome, o gli viene dedicata l’intenzione di una decina del Rosario.
Il Vescovo Mario ha un modo di festeggiare particolare: quello di stare tra la gente per fare festa con loro. Ha preceduto l’ingresso ufficiale pellegrinando nei santuari mariani della Diocesi. Ci ha subito ricordato che la Chiesa è sempre e solo in cammino verso la Gerusalemme del cielo. Ci ha anticipato che ogni «situazione è occasione» (anche la pandemia) per essere buoni vicini, e ci ha segnalato che la invisibile malattia che stiamo condividendo tutti è quella “spirituale” e che tutti insieme possiamo vincerla accogliendo la grazia dello Spirito santo.
In realtà il Vescovo Mario ci ha più volte invitati a superare le nostre rigidezze di orari prefissati e scoprire che ci si può dare appuntamento per pregare alle 6.28 così come alle 12.33, o alle 20.32 per condividere un pensiero saggio.
Ecco dunque la risposta alla domanda. L’Arcivescovo Mario ricorderà il suo compleanno domenica 28 novembre e invita a festeggiare coloro che sono nati, come lui, nel 1951, con la Messa in Duomo nella terza domenica di Avvento. Unito alla gente, libero dagli schemi, lieto nel condividere il “pane sostanziale”.
Grazie e auguri affettuosi!