Fine della scuola, uguale oratorio estivo. È un’equazione di ferro, questa, per la diocesi ambrosiana (e per le altre lombarde), con la sua tradizione radicatissima di oratori aperti per l’estate. Il successo è testimoniato dai numeri. Per quest’anno si parla di 300 mila presenze attese in Lombardia, divise tra i bambini utenti e gli adolescenti che faranno loro da animatori.
Ce lo conferma don Stefano Guidi, direttore della Fondazione oratori milanese (Fom) e coordinatore di Oratori diocesi lombarde (Odl): «È una stima ancora al ribasso, secondo me, ma comunque già significativa. E a questi 300 mila ragazzi, tra i 6 e i 18 anni, bisogna aggiungere tutti i volontari. Il dato finale è difficilmente calcolabile, quello che è certo è che il mondo dell’oratorio estivo muove numeri molto importanti». Soprattutto, rileva don Guidi, c’è un dato molto significativo: «Il “ritorno” degli adolescenti in oratorio dopo gli anni del Covid, un fatto assolutamente inaspettato, ma molto diffuso sul territorio. So di oratori che devono fare i conti con proporzioni numeriche totalmente nuove, con 200 adolescenti che bussano alle porte della parrocchia chiedendo di fare gli animatori e il felice “problema” di dover trovare loro un impegno».
Le conclusioni si traggono facilmente: «Questi numeri – afferma don Guidi – dicono quanto gli oratori siano ancora oggi radicati nel nostro territorio e quanto siano frequentati, mi permetto di dire, non soltanto per ragioni di utilità e di convenienza, ma per questioni affettive e di prossimità. La ricetta di questo successo è la formula semplice dell’oratorio, dove tutto si basa sulla fiducia e sulla disponibilità». Insomma, la parola d’ordine è gratuità, precisa don Guidi: «Posti come l’oratorio, dove non si va a vendere e a comprare, dove non si va per lavorare, sono luoghi “inutili”. In questo mondo dove, almeno per come ce lo vogliono raccontare, contano solo la performance e la convenienza, dove tutto deve far quadrare il bilancio, abbiamo molto bisogno di luoghi di gratuità come l’oratorio».
È indubbio, però, che lasciare i figli all’oratorio estivo sia anche conveniente per i genitori che lavorano, costretti a coprire tre mesi di vacanze scolastiche avendo solo due o tre settimane di ferie. E questo vale soprattutto per le famiglie con minori possibilità economiche, che non possono permettersi costosi campus artistici o sportivi (ce ne sono per tutti i gusti, sono esplosi negli ultimi anni). Ma, secondo don Guidi, questa “funzione sociale” dell’oratorio estivo si inscrive nella gratuità di cui sopra: «È vero – ammette -, l’oratorio svolge anche il ruolo di servizio sociale, ma senza voler essere un servizio sociale. O almeno: non è un servizio sociale come lo sono gli altri, che spesso vivono di procedimenti complessi. Nell’oratorio estivo c’è poco di prestabilito, la sua bellezza è la spontaneità, che nasce dal rimboccarsi le maniche e dal mettersi insieme a fare qualcosa di bello, con reciproca fiducia. E con un obiettivo comune: il bene dei nostri ragazzi, dei nostri quartieri, delle nostre città. È straordinario come questo possa accadere ancora oggi, direi con sempre maggiore intensità, in una società dove tutto deve essere calcolato, pianificato, rendicontato».
Come ogni anno l’oratorio estivo avrà un filo conduttore: «Il titolo scelto, “ViaVai, mi indicherai il sentiero della vita”, fa riferimento al tema del cammino e del pellegrinaggio – spiega don Guidi -. L’esistenza è fatta di strade da percorrere non sempre chiare. A volte sono autostrade dove si corre, altre volte sono sentieri dove bisogna camminare piano. A volte si procede insieme, a volte si va da soli. Insomma, la vita può essere incomprensibile. A tutto questo l’oratorio risponde, ascoltando, cercando di capire. Soprattutto risponde con la parola di Gesù, che ci indica il sentiero della vita».
Oltre all’attività oratoriana, scandita da giochi, balli, preghiere e gite, ai ragazzi saranno proposte alcune esperienze particolari, che ci illustra don Guidi: «Vorrei citarne in special modo due. La prima è una proposta di animazione che abbiamo collocato nel Seminario di Venegono Inferiore e che fa riferimento all’esperienza spirituale di San Paolo. Chi meglio di lui, che fu un grande viaggiatore, può ispirarci, parlando di viaggi dello spirito? Queste giornate speciali di animazione che si svolgeranno nel parco di Venegono hanno già avuto da parte degli oratori una risposta straordinaria, con oltre 13 mila ragazzi iscritti». L’altra proposta speciale è la Notte rosa dello sport in oratorio: «Vogliamo dedicare a tutte le ragazze che crescono in oratorio un momento speciale di animazione sportiva e ricreativa, ma che sia allo stesso tempo un’occasione di riflessione».
Per ulteriori informazioni: www.oratorioestivo.it.