Il Centro servizi volontariato (Csv) di Milano, insieme a Caritas Ambrosiana e ai partner del progetto Tag – Tutta un’altra giustizia, organizza un corso rivolto a volontari e aspiranti volontari che vogliano prestare la loro opera nell’ambito della Giustizia di comunità. Si tratta di una proposta formativa, e conseguentemente di una proposta di volontariato, dai caratteri fortemente innovativi, e particolarmente significativa in un momento storico, come l’attuale, che vede manifestarsi profondi segnali di sofferenza e di crisi negli ambienti detentivi del nostro paese. La prima edizione del corso inizia martedì 28 febbraio e proseguirà poi, per quattro mercoledì, dalle 17.30 alle 19.30, nella sede di Csv Milano (piazza Castello 3, a Milano).
La giustizia di comunità comprende l’intero articolato sistema delle misure alternative alla detenzione, le sanzioni sostitutive (come i lavori di pubblica utilità) e la sospensione del procedimento con messa alla prova. Si tratta di sanzioni e misure che, agevolando il percorso di inserimento sociale dell’autore o dell’imputato di un reato, rispondono appieno all’ideale rieducativo che la Costituzione assegna alle pene e allo sviluppo storico del nostro ordinamento penitenziario, a partire proprio dalle misure alternative alla detenzione, introdotte con la legge 354 del 26 luglio 1975.
Questo tipo di misure, che mantengono la persona imputata o condannata all’interno della comunità, sono molto cresciute negli anni. Alla fine del 2023, gli 84 Uffici di esecuzione penale esterna del nostro Paese stavano seguendo più di 130 mila persone, oltre 26 mila delle quali per una sospensione del procedimento con “messa alla prova”. Si tratta di forme di risoluzione della vicenda penale che hanno dimostrato di saper ridurre considerevolmente il tasso di recidiva criminale e che coinvolgono l’intero il tessuto delle comunità civili e spesso ecclesiali, il quale è chiamato a offrire occasioni per lo svolgimento di attività di utilità sociale e ad accompagnare i percorsi delle persone che li devono svolgere, favorendo la costruzione di relazioni positive all’interno del territorio e della comunità.
Il corso “Volontari per la Giustizia di comunità”, che ha registrato in pochi giorni il sold out delle adesioni (i posti disponibili erano 25 in questa prima sessione primaverile, ma altre se ne annunciano per il futuro), intende informare e formare cittadine e cittadini interessati ad accompagnare tali percorsi, in particolare quando coinvolgono persone che vivono una situazione di particolare vulnerabilità. Lo scopo è fornire un inquadramento generale sul tema dell’esecuzione penale esterna e realizzare una presentazione delle organizzazioni in cui è possibile svolgere attività di volontariato per la Giustizia di comunità, anche attraverso il racconto di diverse esperienze.
L’obiettivo finale è dotare di competenze giuridiche e relazionali gli aspiranti volontari, per consentire loro di andare oltre lo spontaneismo di una pur necessaria generosità, in modo che possano operare in maniera costruttiva nel territorio, all’interno delle realtà associative cui sono assegnati e a favore dei soggetti che devono pagare un debito con la giustizia, senza limitarsi a scontare la propria pena detentiva.