Si sono da poco concluse le tre serate del mini percorso formativo «Giovani creativi nella carità», organizzato dalla Caritas ambrosiana e dal Servizio per i giovani e l’università. L’idea di organizzare tre serate di formazione a favore dei giovani (18-30enni) sul tema della carità è nata dal fatto che molti di loro nelle settimane della pandemia si sono impegnati a favore degli altri, in particolare delle famiglie e delle persone più disagiate e fragili.
Questa iniziativa è stata per i giovani un’opportunità per condividere il servizio vissuto e per inserirlo nella prospettiva di un impegno duraturo nel tempo. È importante che i giovani crescano nella sensibilità caritativa e diventino sempre più protagonisti dell’animazione della carità, ideando e organizzando azioni di prossimità ai poveri nelle comunità e nelle realtà territoriali di appartenenza, in collaborazione con i volontari e i responsabili adulti e anziani: tutti insieme con in più il tocco creativo dei giovani.
Del resto la dimensione della carità è fondamentale per vivere la fede cristiana: essa, mettendoci in relazione con gli altri, soprattutto con i più fragili, ci aiuta a capire meglio chi siamo e per chi siamo: ha quindi anche una valenza vocazionale. Vivere la prossimità agli altri significa vivere la propria fede: la vita della Chiesa, comunità dei credenti, e di ciascun fedele non può prescindere da questa dimensione.
La carità orienta il nostro giudizio, ci cambia, ci consente finalmente di essere noi stessi e insieme di essere totalmente dalla parte di Dio. A maggior ragione in questo tempo durante il quale, come ha sottolineato più volte lo stesso papa Francesco, siamo chiamati a lasciare cadere ciò che è superfluo e ad abbracciare ciò che conta veramente, vale a dire l’amore per il Signore e per il prossimo, capace di dare senso anche ai periodi della storia che sembrano non averne, come quello che stiamo attraversando.
Sul sito della Pastorale giovanile sono disponibili le registrazioni video dei tre incontri in cui si è articolato il mini percorso formativo, durante il quale i giovani si sono posti in ascolto delle testimonianze di alcuni loro coetanei circa alcune attività di carità attivate durante l’emergenza sanitaria, si sono interrogati attraverso la Parola di Dio, con richiami anche all’arte, sulle origini della carità, ne hanno ripercorso la storia e messo in evidenza lo stile.
Inoltre, in occasione dell’ultimo appuntamento la Caritas ambrosiana e il Servizio per i giovani e l’università hanno dato ai giovani partecipanti qualche suggerimento e avanzato qualche proposta circa il loro possibile impegno caritativo nel tempo estivo e più in generale per il futuro, sempre allo scopo di sostenere la loro creatività nelle loro comunità di appartenenza oppure a livello diocesano.
In particolare, sempre dal sito della Pastorale giovanile, è scaricabile un file contenente alcune proposte per aiutare i giovani a camminare anche nelle settimane a venire nella direzione di una sempre più evidente responsabilità nell’ambito del servizio alle persone più fragili e in condizioni di disagio (anziani, disabili…).
Certamente, se da un lato molti territori si sono attivati per rispondere ai bisogni emersi in questo periodo di pandemia, l’incertezza del futuro e delle possibilità di interazione tra le persone non permettono di organizzare oggi iniziative concrete. L’altra difficoltà nel redigere una lista di possibili attività è l’estrema varietà dei territori: ciò che potrebbe funzionare in una città potrebbe non essere altrettanto efficace in un’altra zona.
Tuttavia una cosa è certa: la Caritas ambrosiana e il Servizio per i giovani e l’università sono sempre disponibili a sostenere e ad accompagnare quei giovani che desiderano spendersi a favore del prossimo, immaginando insieme nuove strade da percorrere.