A quasi dieci anni dalla realizzazione dell’indagine che ha portato alla pubblicazione di Dio a modo mio. Giovani e fede in Italia (Vita e Pensiero, 2015), il panorama religioso del mondo giovanile è cambiato profondamente, e continua a cambiare. Lo racconta il volume Cerco, dunque credo? (Vita e Pensiero, 256 pagine, 20 euro), come il precedente a cura di Rita Bichi e Paola Bignardi, promosso dall’Istituto Giuseppe Toniolo in collaborazione con il Centro studi di Spiritualità della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, la Facoltà teologica del Triveneto, l’Istituto superiore di Scienze religiose «Alberto Marvelli» delle diocesi di Rimini e di San Marino-Montefeltro e la Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale Sez. San Tommaso d’Aquino di Napoli.
«Perché vi siete allontanati dalla Chiesa?». Da questa domanda, posta a 100 giovani tra i 18 e i 29 anni di tutta Italia, ha preso le mosse l’indagine condotta dall’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, di cui in questo volume vengono presentati i risultati. A questi giovani è stato chiesto di raccontare la propria personale storia religiosa e la propria idea di spiritualità, il pensiero sulla Chiesa, la posizione rispetto alla fede.
Un fenomeno dilagante
La prima indagine aveva rivelato che molti giovani, dopo la Cresima, si allontanano dalla Chiesa: oggi, questo allontanamento sia dalla Chiesa, sia dalla fede cristiana nelle sue forme tradizionali costituisce un fenomeno che si sta diffondendo in maniera sempre più rapida. Perché? I motivi sono molteplici e colpisce che sia aumentato esponenzialmente l’allontanamento delle giovani donne (a loro è dedicato il capitolo di Fabio Introini e Cristina Pasqualini, «L’esodo silenzioso delle giovani donne»), così come su alcuni temi non ci sia nessuna differenza tra credenti e non, per esempio il desiderio di una Chiesa aperta e accogliente verso tutti, soprattutto i credenti Lgbt+ (vi dedica un capitolo Marco Gallo, «Il caso serio: l’omosessualità e la fede dei giovani»). Sono compresi nell’indagine infatti anche giovani che sono attualmente impegnati nel contesto ecclesiale; a loro è stato chiesto: «Perché siete rimasti?».
Le risposte degli uni e degli altri lasciano intravedere un mondo giovanile sorprendente: l’abbandono della pratica religiosa e della comunità cristiana non significa necessariamente distacco dalla fede, così come l’essere rimasti non esprime adesione a tutto ciò che la Chiesa pensa e propone. Negli uni e negli altri vi è una ricerca quasi sempre inquieta e sofferta: di una fede personale che esprime anche l’aspirazione a una vita bella e buona; di una spiritualità che abbia le proprie radici nella profondità della coscienza.
La presentazione
Il volume sarà presentato venerdì 5 aprile alle 16.30 in Università Cattolica a Milano (Aula Gemelli). Insieme alla curatrice Paola Bignardi intervengono: Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica e dell’Azione Cattolica; Gianpiero Palmieri, Vescovo della Diocesi di Ascoli Piceno e Vicepresidente Cei; Riccardo Pincerato, Responsabile Servizio nazionale pastorale Giovanile Cei; Lucia Vantini, Docente di Filosofia della Religione (Issr di Verona) e Presidente Coordinamento Teologhe Italiane; Eugenia Amberti, che ha partecipato alla ricerca. Modera Roberto Fontolan, Comunicazione dell’Istituto Toniolo.
Le curatrici
Rita Bichi, già professore ordinario di Sociologia generale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Milano).
Paola Bignardi, pedagogista e pubblicista, già presidente nazionale dell’Azione Cattolica e coordinatrice dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo. Il suo ultimo libro è una riflessione nata dall’incontro con i giovani intervistati di questa ricerca e si intitola Dio, dove sei? (Vita e Pensiero, Avvenire, 2024).
Il libro contiene anche i contributi di: Sergio Astori, Enzo Biemmi, Giovanna Canale, Erio Castellucci, Cecilia Cremonesi, Francesco Del Pizzo, Ernesto Diaco, Stefano Didonè, Marco Gallo, Claudio Giuliodori, Fabio Introini, Claudia Maiorelli, Claudio Margaria, Paolo Monzani, Cristina Pasqualini, Ivo Seghedoni e Claudio Stercal.