Il tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2019 (dal 18 al 25 gennaio) – «Cercate di essere veramente giusti» – è stato indicato dai fedeli dell’Indonesia e affidato alle comunità di tutto il mondo perché si aprano a nuovi cammini di giustizia e di solidarietà. Un tema che invita a riflettere sui tanti problemi sociali, culturali, politici e religiose della realtà odierna ed esprime un forte richiamo «alle comunità cristiane perché diventino consapevoli della loro unità quando convergono in una comune attenzione e una comune risposta a una realtà di ingiustizia. Nel contempo, a fronte di queste ingiustizie – si legge nel documento che indirizza la riflessione della Settimana – siamo obbligati, come cristiani, a esaminare i modi in cui possiamo essere stati coinvolti in queste forme di ingiustizia. Solo ascoltando la preghiera di Gesù “che tutti siano una cosa sola” (Gv 17, 21) possiamo testimoniare di vivere l’unità nella diversità. È attraverso la nostra unità in Cristo che saremo in grado di combattere l’ingiustizia e di offrire quanto necessario alle sue vittime».
Questa riflessione è sviluppata a Milano dal Consiglio delle Chiese cristiane di Milano (Cccm), che punta al coinvolgimento dei giovani ponendo al centro la serata a loro dedicata, in programma martedì 22 gennaio, alle 19.15, nella Basilica di Sant’Ambrogio, ideata e organizzata insieme al Servizio diocesano Ecumenismo e Dialogo, alle Cappellanie e ai Centri di pastorale universitaria della Diocesi. Sarà presente l’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, che presiederà la celebrazione dei Vespri, arricchiti dal Coro russo e dal Coro romeno, e terrà una meditazione sul tema della Settimana, quei versetti del Deuteronomio che chiamano tutti i popoli e ciascuna persona a praticare la giustizia. Ai Vespri seguiranno, alle 20, canti delle diverse tradizioni cristiane proposti da cinque cori: copto, eritreo, russo, romeno e di giovani dell’Università Cattolica. Conclusione alle 21.30 con una cena a buffet presso l’oratorio di Sant’Ambrogio.
Un programma che indica lo spirito dell’iniziativa: affidare alle generazioni future, ai popoli di domani, la testimonianza cristiana nelle sue diverse tradizioni. Già nelle precedenti edizioni delle Settimane di preghiera ecumenica ai giovani era stata dedicata un’attenzione specifica. Ma quest’anno, anche in virtù della tematica proposta, sembra veramente che ci sia una sorta di consapevole coinvolgimento di responsabilità verso il futuro: ai giovani, cristiani di domani, è affidato il compito di testimoniare la fraternità evangelica con senso di giustizia e nel pieno della comunione fraterna fra le diverse tradizioni. Senza dimenticare che la Chiesa cattolica ha tra le mani i documenti del Sinodo dei vescovi proprio sul futuro affidato ai giovani, mentre si è da poco concluso anche il Sinodo diocesano minore sulla «Chiesa dalle genti».