Nell’anno pastorale 2021-2022 i giovani (18/30enni) saranno chiamati a camminare «Come fratelli», per testimoniare l’amore di Dio che si è rivelato in Cristo. Perché “Come fratelli”? E cosa rappresenta il logo che abbiamo scelto per raccontare le proposte dell’anno pastorale?
Sono diverse le sottotracce contenute sia nell’espressione, sia nell’immagine, riprese dai “discorsi di addio” di Gesù, nel Vangelo di Giovanni (capp. 13-17). Il richiamo ad «amarci gli uni gli altri, come Lui ci ha amato», e dunque alla fraternità, in un clima sinodale e con un accento missionario, rappresenta in sintesi il messaggio che vorremmo trasmettere. Ma c’è di più… È tempo infatti per la nostra Chiesa di rafforzare i legami, valorizzare le relazioni, puntare su quel prenderci cura degli altri che troppo spesso sottostimiamo. Vivere «Come fratelli» significa abbracciare e lasciarsi abbracciare, collaborare per attivare quella buona e sincera condivisione da cui ripartire. Se da un lato è inequivocabile il significato della parola “fratelli”, dall’altra il “come” suggerisce uno stile, un atteggiamento che invece abbiamo bisogno di fare nostro e approfondire. (l’immagine dell’abbraccio)
Da tempo, anche a seguito dell’ultimo Sinodo dei Vescovi sui Giovani (3-28 ottobre 2018), ci chiediamo cosa significhino davvero termini come «sinodalità» o «missionarietà». I fratelli che vivono insieme si ascoltano reciprocamente, sanno fare casa e sentirsi a casa, sono dentro a questo continuum del processo sinodale. Sulla scia di questo appello siamo stati invitati da papa Francesco, nell’ultima Enciclica, ad essere «Fratelli tutti», come Chiesa universale. Dunque è un compito dal quale diventa difficile chiamarsi fuori, ma piuttosto un cammino dove la parola d’ordine sarà camminare insieme, aiutandosi a vicenda nel percorrere la stessa strada. (l’immagine della strada)
Qui, su questa strada, saranno di nuovo il tempo e l’occasione per avvistare quell’orizzonte di felicità che ci spinge ad andare oltre, a essere «testimoni dell’amore di Dio» che è infinito, proprio come l’orizzonte più grande, la tensione e la motivazione più importante della nostra vita. Mettersi o rimettersi in cammino per andare verso l’orizzonte sarà anche ricordarci dell’amore infinito di Dio e del suo abbraccio che non ci lascia a poltrire su quel “famoso divano”. (l’immagine dell’infinito)
A questo proposito, ricordiamo l’apposito sussidio “Come fratelli. Testimoni dell’amore di Dio” dedicato a Parola, pane, poveri e i relativi approfondimenti tematici su Chiesa, economia ed affettività, in uscita in settembre e acquistabile presso la libreria Il Cortile. Inoltre durante l’anno suggeriamo la lettura continuativa del Vangelo di Giovanni insieme ai giovani, in particolare i capitoli – indicati sopra – relativi ai temi presi in considerazione.
«Come fratelli» fa seguito alle più recenti indicazioni del Servizio per i Giovani, in cui dopo aver dedicato un anno a «Generare scintille» e il successivo a partire, anzi a ripartire, come i discepoli di Emmaus «Senza indugio»… ora vuole invitare tutti a vivere «Come fratelli», capaci di ascolto, incontro, senza paura e verso l’Infinito.